Unipol, salgono utili e cedole In tre anni 2,2 miliardi di profitti
I risultati per UnipolSai dal piano 2013-2015 con l’integrazione di Fonsai
Tre anni dopo la complessa fusione tra Unipol e Fondiaria-Sai, il gruppo assicurativo controllato dalle coop può cantare vittoria: con il piano industriale 2013-2015 UnipolSai ha conseguito utili consolidati cumulati per 2,2 miliardi, ha distribuito dividendi per 1,46 miliardi e raggiunto sinergie per circa 390 milioni.
In tre anni insomma, ha spiegato l’amministratore delegato, Carlo Cimbri, «UnipolSai attraverso i risultati della gestione ha di fatto autofinanziato la proprio acquisizione e integrazione restituendo sostanzialmente agli azionisti quanto anticipato tre anni fa»: nel 2012 avevano finanziato con 1,7 miliardi l’aumento di capitale necessario a rilevare il gruppo Fonsai in forte crisi sotto la gestione Ligresti. Nei tre anni il payout medio è stato del 63%, in linea con il range 60/80% indicato nel piano. Per quanto riguarda invece la controllante Unipol gruppo finanziario (Ugf), nel triennio sono stati conseguiti utili consolidati per 1,27 miliardi e distribuiti dividendi per 375 milioni, con un pay-out medio sull’utile civilistico del 78%.
Il mercato ha apprezzato il risultato con il titolo Unipolsai Utile netto in aumento del 48% a 2,96 miliardi di euro nel 2015 per Renault, che ha fatto registrare una crescita delle immatricolazioni del 3,3% , a 2,8 milioni di veicoli, e del fatturato del 10,4%, a 45,33 miliardi. Il margine operativo è cresciuto del 44,2% a 2,32 miliardi di euro (di cui quasi 1,5 generati dal settore automobili), pari al 5,1% del fatturato, contro 3,9% nel 2014. Il flusso di cassa del settore automobili è stato positivo per 1,033 miliardi di euro. Tali risultati sono stati raggiunti nonostante il contributo negativo della filiale russa AvtoVAZ, colpita dalla che ha guadagnato l’11% a 1,72 euro e quello Ugf il 3,09% a 3 euro. E questo nonostante che il piano prevedesse di chiudere il 2015 con 814 milioni di profitti, mentre UnipolSai ha realizzato utili per 738 milioni, in calo del 5,8%. Per quest’anno «congiuntura eccezionalmente difficile in Russia», che ha generato una minusvalenza di 620 milioni di euro. «Non c’è alcuna frode sulle emissioni inquinanti dei veicoli diesel», «tutte le nostre automobili sono in regola con le normative dei mercati», ha detto l’amministratore delegato, Carlos Ghosn ( foto) durante la presentazione dei conti. «È stato certificato da una commissione d’inchiesta del governo francese che le nostre auto non sono dotate di alcun software fraudolento», ha aggiunto. il dividendo è di 0,15 euro. Per Ugf invece, l’utile è salito del 14,6% a 579 milioni, con dividendo di 0,18 euro. A livello patrimoniale il margine di solvibilità di UnipolSai si è attestato a quota 177, mentre il combined ratio è al 93,9%. La raccolta è stata pari a 13,9 miliardi, -8,8%, con -5,3% per i Danni e un -12,3% nel ramo Vita. Toccherà ora al nuovo consiglio, che verrà eletto in primavera, «aprire un’altra fase» attraverso un nuovo piano industriale, ha spiegato Cimbri. In caso di shopping all’estero l’Europa «non è il primo ambiente in cui guarderei», in quanto «mercati maturi con poche prospettive». Esclusa, inoltre, una fusione tra Unipol e UnipolSai «fintanto che Ugf deterrà» Unipol Banca. L’istituto detiene ancora 3,9 miliardi di crediti deteriorati, coperti per il 44,5% da accantonamenti.