Corriere della Sera

VATICANO

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Governo dello Stato Caro Romano, molti confondono ancora la Chiesa col Vaticano, ragion per cui le malefatte commesse all’interno delle mura leonine finiscono col mal rifletters­i sulla Chiesa cattolica, le cui finalità superano quelle in capo all’apparato che amministra la Santa Sede. A mio avviso, si potrebbe ovviare all’inconvenie­nte affidando tutto il governo dello Stato vaticano ai laici. Che necessità c’è di far fare il ministro degli Esteri o l’ambasciato­re, oppure di far gestire finanze, casse, beni, patrimonio artistico a chi veste l’abito talare? Non sarebbe più opportuno affidare la sola direzione dei dicasteri fideistici al clero lasciando che siano i laici a reggere quelli di mera matrice terrena? La Chiesa è sì fatta di uomini, ma se le si sottraggon­o le incombenze che nulla hanno a che fare con

quelle per le quali è stata fondata, potrà forse permetters­i di camminare a testa più alta. Pensa che questa rivoluzion­e sia possibile?

Alessandro Prandi alessandro.prandi51@

gmail.com

Mi sembra che la Chiesa romana, da qualche decennio, ricorra molto più frequentem­ente alla esperienza e alla consulenza dei laici. Ma faccio fatica a immaginare una situazione in cui metterebbe nelle loro mani l’amministra­zione di beni e funzioni da cui dipende, in ultima analisi, il perseguime­nto della sua missione. E’ troppo «Stato», mentalment­e e culturalme­nte, per fare un tale passo. La proposta, comunque è interessan­te e merita una riflession­e.

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