Voto per i vertici, anche tra i giovani pd volano accuse di brogli e irregolarità
Se il futuro sono i giovani, somiglia molto al presente. Perché mentre tra gli «adulti» si consuma la guerra delle primarie, a Napoli e non solo, a Roma i giovani del Pd si fanno la guerra, accusandosi di brogli e irregolarità, tesseramento gonfiato e anomalie. Situazione talmente intricata, che uno dei due contendenti al voto, Dario Costantino, ieri ha gettato la spugna: «Così è troppo, mi sono ritirato. Anzi, per la verità ci ho provato a ritirarmi, perché mi negano pure quello. Assurdo, no?». Oggi alle 20 si conclude il voto per eleggere il nuovo segretario dei giovani del Pd. In lizza c’erano due candidati, entrambi dei Giovani Turchi, ma con venature molto diverse. Mattia Zunino, vicino a Matteo Orfini, e Costantino, a Fausto Raciti, ex segretario dei giovani. Costantino si è chiamato fuori, a voto in corso: «La Commissione nazionale di garanzia però dice che non posso farlo. E che le liste collegate al mio nome restano eleggibili». Costantino aveva chiesto che ci fossero primarie aperte e così è stato. Chi aderiva al sito, entro il 6 marzo, poteva votare. Si sono iscritti in 16 mila. Ma i siti, come sanno bene al M5S, provocano qualche problema di trasparenza. E intanto il tesseramento esplodeva. Spiega Costantino: «Abbiamo segnalato per primi i problemi. É un sito colabrodo, come hanno verificato i nostri tecnici. Ma la Commissione ha falcidiato gli iscritti senza verifiche: 500 a Salerno, 200300 in Puglia, 300 in Sicilia, 80 in Molise». Gente che, a quanto pare, avrebbe votato per Costantino: «E invece, guarda caso, sul tesseramento, che presenta gravi irregolarità, non si è fatto niente. Insomma, hanno costruito aritmeticamente una maggioranza. È un risultato a tavolino, una sorta di autodistruzione». Vistosi negare il rinvio al 19 marzo, Costantino ha scritto a Renzi e si è ritirato: «Cioè, ci ho provato». Ma non fa scissioni «dalemiane»: «Resto nel Pd, voglio combattere per migliorare questo partito».