La vicenda
Ma nei giorni scorsi ci sarebbe stato un vertice tra Grillo e Casaleggio proprio sul caso Milano. E ora Bedori starebbe pensando ad un passo indietro
Oggi sarà il giorno della verità. Alle 14.30 gli attivisti Cinque Stelle milanesi sono convocati per una riunione straordinaria in via Barrili: lì si scioglieranno i dubbi che nelle ultime ore hanno infuocato la campagna elettorale del Movimento a Milano, Patrizia Bedori dovrebbe confermare la sua decisione di ritirarsi dalla corsa a sindaco (anche se ieri, in un comunicato su Facebook precisava: «deciderò insieme al mio gruppo perché per noi questo è essere portavoce»).
Una scelta preannunciata venerdì in una riunione con una quarantina di militanti (e anche qualche parlamentare), una scelta a sorpresa, dopo che Bedori aveva resistito alle perplessità mostrate dai vertici a fine gennaio — aveva avuto anche un lungo incontro con Gianroberto Casaleggio — sulla sua candidatura. «Si è trattata di una decisione personale, maturata in autonomia » , chiariscono fonti pentastellate. Outsider vincitrice con soli 74 voti delle primarie di novembre (votarono circa 330 persone e sull’esito venne anche chiesto un ricorso), Bedori, espressione dell’ala radicale, si è sempre aggrappata nel sua scelta di proseguire la campagna elettorale sul sostegno di un nucleo storico di militanti. E sarebbero proprio le critiche rivoltele da alcuni esponenti di quest’ala ad aver provocato la decisione di abbandonare. La candidata si sarebbe sentita sola, trascurata non solo dai vertici, ma anche da parte della sua stessa base. A rafforzare il proposito di lasciare — trapela da indiscrezioni — il fatto di essere trascurata dagli altri esponenti Cinque Stelle anche a livello mediatico.
Proprio in questa direzione vanno anche alcuni commenti sulla sua bacheca Facebook: «Se una la isoli, non la promuovi, non la mandi in tv è normale che se ne vada». Alla