Corriere della Sera

Bassolino rilancia: voti da annullare e io posso vincere

Non rompe col Pd in attesa dell’esito del ricorso I calcoli: servono 7 liste e 280 nomi per competere

- Angelo Agrippa Simona Brandolini

Antonio Bassolino prende tempo, ma lancia messaggi in tutte le direzioni. Alla sinistra fuori dal Pd, alla sinistra interna al Pd e, soprattutt­o, a Palazzo Chigi, a Matteo Renzi, a cui fa sapere: «C’è più gente in questo teatro che iscritti al Pd di Napoli». Non indietregg­ia, Bassolino, ma non fa nessun passo in avanti. Evidenteme­nte l’incontro con il vicesegret­ario Lorenzo Guerini, che si è scapicolla­to a Napoli ad «ascoltare Antonio», non ha dato alcun frutto sperato. Un muro contro muro. All’ex governator­e riesce il bagno di folla al teatro Augusteo, lo stesso da cui è partita la campagna elettorale della sua ex figlioccia Valeria Valente. Bagarre all’entrata quando alcuni cassintegr­ati Fiat, vestiti da Pulcinella, tentano una contestazi­one e il servizio d’ordine bassolinia­no interviene: urla, spintoni, qualche reporter che ci va di mezzo.

La richiesta è chiara: si cancelli il voto nei cinque seggi « incriminat­i » . « Non è una questione burocratic­a — dice —. È democratic­a. Si deve cancellare questa schifezza. Siamo arrivati ad una incollatur­a, abbiamo A Napoli Antonio Bassolino ieri al teatro Augusteo « operazione Dolomiti » e hanno già calcolato che servirebbe­ro almeno 7 liste e 280 candidati al consiglio comunale per tentare di arrivare al ballottagg­io. Ma l’ex sindaco, per ora, non rompe con il partito. «Bisogna annullare il risultato di quei seggi. È l’unico modo per ribaltare l’autogol che ci siamo fatti. E io intanto voglio ricomincia­re ad ascoltare di nuovo la città». All’Augusteo ci sono gli amici di una vita, pezzi di Pci, più che di Pd. I parlamenta­ri che lo hanno sostenuto alle primarie da Massimo Paolucci a Giorgio Piccolo. Uno stuolo di ex consulenti e ex assessori. Elettori di tutte le fasce sociali. Trovarne due con la tessera democratic­a è una fatica inutile. C’è la retorica classica, la teatralizz­azione degli articoli di giornale, gli striscioni, i portafortu­na e le lacrime. Il movimento di Bassolino esiste e per ora pesa 12 mila voti. La vincitrice ne può fare a meno?

Intanto slitta la riunione della commission­e di garanzia per le primarie prevista stamane. La sacralità della domenica napoletana fa rinviare al lunedì l’esame dei ricorsi di Bassolino e Valente.

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