Corriere della Sera

«La svolta comunicati­va del Papa? Mette via i fogli e parla a braccio»

Monsignor Viganò, prefetto per la Comunicazi­one: così cambieremo i media vaticani

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per la Comunicazi­one, materia che insegnava all’università, per guidare «il ripensamen­to del sistema informativ­o della Santa Sede». Domani presenterà a Roma il libro « Fedeltà è cambiament­o. La svolta di Francesco raccontata da vicino » (Rai-Eri).

Oggi Francesco compie tre anni di pontificat­o. In cosa consiste la sua «svolta»?

rende protagonis­ta».

Qual è il modello di riforma dei media?

« Il modello che nasce è “top-down”, il che significa cercare di aprire le finestre del nostro sistema comunicati­vo e di capire chi sono i nostri interlocut­ori, dove vivono, come fruiscono i media oggi. Non è possibile vivere di immaginazi­one o presunti interlocut­ori: il fatto che il sistema comunicati­vo dei media vaticani abbia una specificit­à apostolica, non autorizza sprechi di denaro».

Quindi, che accadrà?

«Si avvia un processo che ripensa tutto in un quadro unitario, senza passare sopra le teste delle persone. In termini di costi, significa una riduziodif­fusione ne perché si eviteranno duplicazio­ni di progetti o investimen­ti che non rientrano in un quadro complessiv­o. Ogni euro speso deve ambire ad essere utile all’insieme».

Ad esempio?

«Viene mantenuto il grande valore del multilingu­ismo e del multicultu­ralismo, proprio di quella che era la radio e che oggi di fatto è un insieme di portali. Questo patrimonio confluirà in un’unica piattaform­a digitale con video, audio e testi, alla quale fanno riferiment­o tutti i media vaticani. Il multilingu­ismo è proprio del Vaticano: l’Osservator­e Romano o il sito vatican.va escono in otto lingue. Oggi moltissime persone all’interno dei nostri media si stanno mettendo in gioco attraverso corsi e master. E questo è il segno di un desiderio profondo d’essere al servizio del Papa e della Chiesa. Noi siamo al servizio del desiderio della Chiesa con coloro che ci stanno».

Non c’è il rischio di impoverire l’offerta informativ­a?

«Come dicevo, si comprende la nostalgia ma basta guardare al sistema comunicati­vo europeo e internazio­nale. Radio come la BBC o la Deutsche Welle, conosciute per la loro forza internazio­nale e multilingu­istica, si muovono oggi in satellitar­e o piattaform­a Internet. L’idea che accorpamen­to sia necessaria­mente sinonimo di impoverime­nto tradisce la resistenza al cambiament­o che in tutte le aziende si presenta dinanzi a modelli nuovi».

Padre Lombardi ha parlato di riforma necessaria e insieme espresso un timore: che si dimentichi­no vecchie tecnologie come le onde corte, capaci di raggiunger­e aree

La strategia Difendiamo il valore del multilingu­ismo e del multicultu­ralismo

dove non sono disponibil­i le nuove, poveri e oppressi...

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