Corriere della Sera

Derby mondiale

Seconda vittoria consecutiv­a di Paris che pressa Fill Mercoledì duello azzurro, in palio la coppa di specialità

- Flavio Vanetti

Un derby per assegnare il trofeo mai vinto da un italiano, l’ombra della Norvegia e un convitato di pietra che — ipotesi limite, ma possibile — potrebbe ancora fare suo il globo di cristallo pur essendo fuori combattime­nto da un mese e mezzo. La Coppa del Mondo di sci, regalando a Dominik Paris il secondo trionfo consecutiv­o in discesa e bocciando (per ora) sia Peter Fill, sia Kjetil Jansrud sia Adrien Theaux, tre pretendent­i al trono costretti ai tempi supplement­ari da una gara sotto tono, ha deciso di mandare in scena un ultimo atto tremendo ed entusiasma­nte. Segnatevi data e luogo: mercoledì 16 marzo, St. Moritz, pista del Mondiale 2017. L’O.K. Corral delle neve sarà lì. Fill contro Paris. Ed entrambi contro il norvegese e il francese, mentre Aksel Lund Svindal (è lui il convitato di pietra, rovinato dall’infortunio di Kitzbuehel) dalla poltrona di casa tiferà per il nulla di fatto. Alle finali si assegnano punti solo ai primi 15 (e non ai primi 30). Dovesse succedere che nessuno dei galli in lotta per la coppa della libera faccia quello che è lecito aspettarsi, ecco che il corazziere «norge» finirebbe ricompensa­to della sua infinita sfortuna: Fill l’ha solo raggiunto in vetta e non l’ha scavalcato; nel caso la parità resti e dalle retrovie non avanzino i rivali, vincerebbe Svindal per il maggior numero di primi posti (4-1).

Ma non accadrà. È molto più probabile che ci sia il derby azzurro e che l’Italia assista alla sfida tra il 33enne di Castelrott­o — che con il 10° posto ha sprecato il primo match point — e il 25enne omone della Val d’Ultimo, in forma smagliante e animato da un morale che sta a mille (6ª vittoria della carriera e primo, dopo Kristian Ghedina nel ’97, a firmare un back to back). Scenario subordinat­o, quello della beffa: occhio a Jansrud (Theaux ci sembra quasi fuori gioco) anche se il vice-Svindal una volta di più si è confermato fragile di carattere.

Ma davvero Peter e Domme si tireranno in testa la coppa? Crediamo di no. Hanno l’occasione di scrivere la storia e di fare meglio del «Ghedo», che ha vinto tanto ma non quel trofeo: certe opportunit­à si sfruttano. Paris l’ha spiegato in pista: ha regolato il giovane francese Moine e l’americano Nyman, scaricando i cavalli sul rettilineo conclusivo. Jansrud s’è spuntato (5°), Theaux (9°) e Fill (10°) si sono impantanat­i. I numeri, allora: Svindal e Fill, 436 punti; Paris 432; Jansrud 382; Theaux 370. Ora Domme è un atleta felice («La gara giusta al momento giusto»), equilibrat­o («Come sarà la discesa di St. Moritz? Non ho idea. Ma quella sarà la pista del Mondiale e me la immagino tosta») e infine feroce: «La coppa? Prima di tutto penso a vincere la gara. Ma non la regalerò, ovvio: la coppa è la coppa e chi va più veloce se la prende. Vada come deve andare». Fill, smaltita la delusione, ha detto la sua: «Ho sbagliato subito e non ho trovato ritmo. Adesso mi gioco tutto con Domme e gli altri due: servirà la gara perfetta, servirà addirittur­a vincere». Il derby azzurro, sotto gli occhi interessat­i della Norvegia, può cominciare.

 ?? (Reuters) ?? Azzurri contro Dominik Paris (a sinistra, foto Getty), si è imposto in Norvegia con il tempo di 1’45”98. Solo un decimo posto invece per l’altro azzurro, Peter Fill
(Reuters) Azzurri contro Dominik Paris (a sinistra, foto Getty), si è imposto in Norvegia con il tempo di 1’45”98. Solo un decimo posto invece per l’altro azzurro, Peter Fill
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