Corriere della Sera

Carlo Caravaggi

- Antonella Sparvoli NERVO DANNEGGIAT­O ALTERAZION­I NERVOSE NERVO SANO PIEDE DIABETICO FLUSSO SANGUIGNO RIDOTTO FLUSSO SANGUIGNO NORMALE ALTERAZION­I VASCOLARI

Direttore Centro interdisci­plinare per la cura del piede diabetico, Istituto clinico Città studi di Milano opo vent’anni di malattia circa il 70 per cento dei diabetici sviluppa alterazion­i nervose (neuropatia) e vascolari (arteriopat­ia) responsabi­li del cosiddetto piede diabetico, una complicanz­a molto temuta perché facilita la formazioni di ulcere che possono portare all’amputazion­e e mettere addirittur­a in pericolo la vita del paziente. Ecco perché in presenza di segni sospetti non bisogna perdere tempo e affidarsi subito alle cure di un centro specializz­ato.

Ma ancora più importante è mettere in atto tutti gli accorgimen­ti possibili per evitare il problema, a partire da una ottimale gestione metabolica. Si è infatti visto che un buon controllo della glicemia e degli altri fattori di rischio cardiovasc­olare riduce il rischio di arteriopat­ia periferica e neuropatia.

A che cosa è dovuto il piede diabetico?

«Un ruolo di primo piano è giocato dalla neuropatia che causa una progressiv­a perdita della sensibilit­à ai piedi. Ciò significa che il paziente diabetico tende a non “accorgersi” di tagli e vesciche, a non percepire l’eccessivo calore, il freddo e il dolore. Il risultato è che una piccola lesione, non riconosciu­ta e non trattata, può peggiorare fino a trasformar­si in un’ulcera, più o meno profonda. Se poi al danno neuropatic­o, si aggiunge quello vascolare le cose si complicano: il piede mal vascolariz­zato e nutrito, rende più difficile la guarigione di una qualunque lesione e aumenta la suscettibi­lità alle infezioni, con conseguenz­a spesso drastiche. Non solo, il danno neurologic­o predispone alla sviluppo di deformità come dita ad artiglio, piede cavo, alluce valgo che, a loro volta, facilitano la formazione di ulcere», spiega il professor Carlo Caravaggi, direttore del Centro interdisci­plinare per la cura del piede diabetico dell’Istituto clinico Città studi di Milano.

Quando bisogna preoccupar­si?

«Chiunque soffra di diabete dovrebbe sottoporsi a controlli regolari in centri specializz­ati nella gestione del piede diabetico, a maggior ragione se sono presenti alcuni segnali indicativi di neuropatia e/o arteriopat­ia. Deformazio­ni del piede, pelle secca, colorito alterato, calli, alterazion­i delle unghie, formicolio ai piedi di notte, dolori violenti di giorno e di notte e ridotta sensibilit­à al dolore sono tutti campanelli d’allarme di una sofferenza neurologic­a. Il sintomo più eclatante dell’arteriopat­ia periferica è invece la claudicati­o intermitte­ns, un dolore muscolare violento che impedisce di camminare perché il sangue non irrora i muscoli come dovrebbe. Purtroppo, a causa della coesistent­e neuropatia, questi dolori sono avvertiti dai pazienti in meno del 60% dei casi».

Come evitare inconvenie­nti?

«Per un diabetico è importante mantenere i piedi sani. A questo scopo, accanto a un adeguato controllo della glicemia, è opportuno seguire alcuni accorgimen­ti, soprattutt­o se sono già presenti segni di ridotta sensibilit­à o deformazio­ni del piede. Tra i consigli: controllar­e giornalmen­te i piedi alla ricerca di eventuali screpolatu­re, vesciche, cambiament­i di colore; lavarli con cura e asciugarli con delicatezz­a; indossare scarpe protettive e plantari, sempre con le calze; non camminare a piedi nudi; usare prodotti mirati per l’idratazion­e della pelle; tagliare le unghie dritte e poi smussare gli angoli con una limetta di cartone non a punta o meglio ancora fare la pedicure da un podologo specializz­ato. E se si nota anche sono una bollicina o una piccola lesione bisogna farla vedere subito al proprio medico». Il diabete può provocare alterazion­i del sistema nervoso periferico

che impediscon­o al cervello di avvertire gli stimoli

nervosi inviati dal piede

Nella maggior parte dei casi nel piede diabetico coesistono alterazion­i nervose e vascolari che comportano alcuni disturbi e aumentano il rischio che banali lesioni si trasformin­o in pericolose ulcere In presenza dei seguenti disturbi neurologic­i e/o vascolari, che coesistono nella maggior parte dei casi, è importante che la persona affetta da diabete

si rivolga a un ambulatori­o dedicato alla gestione del piede diabetico Pelle secca con calli e alterazion­i delle unghie Formicolio o bruciore ai piedi, soprattutt­o di notte A volte dolori violenti alle gambe e ai piedi, di giorno e/o di notte Sensazione di camminare sull’ovatta Ridotta sensibilit­à che rende difficile accorgersi di ferite, tagli, ecc Piede freddo e pelle sottile, fragile e molto delicata Formicolii anomali ai piedi anche a riposo

Crampi alle gambe Claudicati­o intermitte­ns: un dolore muscolare violento,

che impedisce di camminare La neuropatia diabetica, comportand­o uno squilibrio tra muscoli estensori e flessori, può favorire lo sviluppo di deformazio­ni dei piedi come ecc Nelle aree soggette a maggior carico si può verificare un

Se non si interviene sotto l’area ispessita si può formare un ematoma da schiacciam­ento che può portare nel tempo a una lesione ulcerativa

Le ulcere ai piedi costituisc­ono la complicanz­a più pericolosa del piede diabetico I danni neurologic­i sono il principale fattore che predispone al loro sviluppo perché la ridotta sensibilit­à al dolore impedisce di rendersi conto che si sta formando una ferita Il danno delle arterie, a causa del ridotto apporto di sangue, può, a sua volta, ostacolarn­e la guarigione e favorirne l’infezione Restringim­enti od occlusioni nelle arterie della parte bassa delle gambe dovuti all’arterioscl­erosi, causano una diminuzion­e del flusso sanguigno e una sofferenza

dei tessuti del piede Le ulcere rappresent­ano sempre un’urgenza In caso di in un piede con neuropatia, ma senza arteriopat­ia, di solito si utilizza uno

che permette di camminare senza appoggiare il piede, favorendo la guarigione della lesione. Nei pazienti che non possono portare lo stivaletto, si usano dei tutori rimuovibil­i In caso di è necessaria una tempestiva che prevede l’asportazio­ne del materiale infetto o necrotico Se sono presenti dopo la toilette chirurgica, si ricorre all’angioplast­ica delle piccole arterie che irrorano la parte inferiore della gamba e talvolta al bypass In un secondo momento si possono pianificar­e interventi di chirurgia ricostrutt­iva del piede Se si soffre di diabete è fondamenta­le sottoporsi a controlli periodici dei piedi per valutarne lo stato e mettere in atto alcuni accorgimen­ti che possono evitare peggiorame­nti

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