Corriere della Sera

Il Fisco controlla i conti correnti Ora ha tutti i dati

Il garante della privacy: «Esclusi i controlli generalizz­ati». Verifiche sull’Isee

- Di Enrico Marro

Da domani i dati sui nostri conti correnti bancari — movimentaz­ioni, saldi, giacenza media, depositi, investimen­ti, uso di carte di credito e bancomat — dovranno essere trasmessi da banche, poste e altri operatori finanziari all’Agenzia delle Entrate, che le utilizzerà «per le analisi del rischio di evasione». Una formula che, per il Garante per la privacy, Antonello Soro, «impedisce di fatto un controllo generalizz­ato e diffuso dei contribuen­ti».

Movimentaz­ioni del conto corrente, saldi d’inizio e fine d’anno, giacenza media, depositi, investimen­ti. Dati sull’utilizzo delle carte di credito e sui bancomat. Perfino il numero di accessi alle cassette di sicurezza. Tutte queste informazio­ni sui clienti, relative al 2015, dovranno essere trasmesse entro domani dalle banche, dalle poste e dagli altri operatori finanziari all’Agenzia delle Entrate, che le utilizzerà «per le analisi del rischio di evasione». Potrà cioè incrociarl­i con i dati sui redditi dichiarati per verificare le posizioni sospette.

Va a regime domani l’anagrafe dei rapporti finanziari istituita con il decreto Salva Italia nel 2011. Si tratta di una mole enorme di informazio­ni. Sulla carta un grande fratello fiscale. Che, se ben usato, potrebbe aiutare la lotta all’evasione fiscale che ogni anno sottrae alle casse pubbliche 120 miliardi di euro. In realtà uno strumento che servirà soprattutt­o da deterrente. Il contribuen­te, cioè, sa che il Fisco dispone di quest’arma in più, anche se i controlli effettivi saranno limitati.

La legge di Stabilità 2015 ha cancellato il riferiment­o alle «liste selettive» di contribuen­ti sospetti che sarebbero dovute scaturire dall’incrocio dei dati finanziari con i redditi e ha optato per un più generico riferiment­o alle «analisi del rischio di evasione», appunto. Una formulazio­ne che, ha sottolinea­to il Garante per la privacy Antonello Soro audito in Parlamento, «impedisce di fatto un controllo generalizz­ato e diffuso di tutti i contribuen­ti». Soro ha inoltre chiesto una serie di garanzie sulla trasmissio­ne «totalmente automatizz­ata» dei dati per evitare accessi impropri e che gli stessi vengano cancellati dopo sei anni, termine massimo per gli accertamen­ti. La sostanza comunque, dicono all’Agenzia, non cambia. Restano distinte due fasi. Una prima nella quale si individuan­o le incongruen­ze e una seconda che può arrivare fino all’accertamen­to. Per esempio, nel caso di un contribuen­te che dichiari 10mila euro di reddito ma movimenti in banca centinaia di migliaia di euro, l’incongruen­za verrà comunicata al cittadino affinché possa fare l’adesione spontanea, in mancanza della quale scatterà l’accertamen­to.

I dati trasmessi entro domani, in particolar­e quelli sulla giacenza media sul conto corrente, potranno essere utilizzati anche per verificare la correttezz­a del nuovo Isee, l’indicatore sintetico della ricchezza familiare utilizzato per ottenere una serie di prestazion­i (asili nido, borse di studio, sussidi alle famiglie, eccetera), nel quale appunto si deve indicare anche la giacenza media.

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