Corriere della Sera

Gli azzurri di Conte travolti dalla Germania

Italia battuta dalla Germania dopo quasi 21 anni Solo sul 4-0 il gol della bandiera di El Shaarawy

- di Alessandro Bocci, Mario Sconcerti Paolo Tomaselli

Buia e senza stelle la notte dell’Allianz. O meglio le stelle sono tutte tedesche: Kroos che segna l’1-0 a metà primo tempo, Goetze falso nove che allunga prima dell’intervallo, Draxler che con un’azione travolgent­e ispira il 3-0 di Hector, Ozil che trasforma comodament­e il rigore dell’umiliante 4-0. L’Italia è inguardabi­le, controfigu­ra di quella che per lunghi tratti aveva tenuto in scacco la Spagna e non basta il golletto di El Shaarawy, peraltro con la gentile deviazione di Ruediger, a rendere meno amara la serata.

La Germania trasforma i fischi di Berlino in applausi, gli azzurri invece tornano bruscament­e sulla terra. La peggiore sconfitta dell’era Conte. Anche la partita più brutta. Dopo la grande speranza, la grande paura. Così si va poco lontano. Niente funziona: la difesa è di burro, il centrocamp­o piatto, il tridente non graffia. E, come se non bastasse, nell’azione del 3-0 si fa male Bonucci, che esce in barella per un possibile stiramento all’inguine. Una disfatta che ci riporta ai giorni neri. Conte aveva promesso che l’Italia sarebbe sempre stata squadra e invece è proprio la squadra a tradire. Thiago Motta e Montolivo vengono travolti dal dinamismo tedesco, Florenzi e Giaccherin­i sono costretti a schiacciar­si trasforman­do il 3-4-3 in un 5-4-1, Bernardesc­hi e Insigne finiscono nella terra di nessuno senza mai creare pericoli e Zaza rimane isolato, tanto che l’Italia chiude il primo tempo senza lo straccio di un tiro nello specchio della porta.

La Germania sembra di un altro pianeta e davanti alla sua gente si prende una bella rivincita contro gli azzurri che non battevano dal 21 giugno ’95 a Zurigo. Allora in panchina c’era Sacchi, che oggi è il primo estimatore di Conte. Per il c.t. una sberla dolorosa, forse utile visto che all’Europeo mancano 75 giorni. Le sue scelte stavolta non sono convincent­i: Thiago Motta e Montolivo insieme non funzionano e Zaza non riesce a tenere alta la squadra come è Pellè. Cosa è capitato dentro la nuvola dell’Allianz sarà motivo di riflession­e nei prossimi e nelle prossime settimane. Smarrita l’umiltà, il gioco, la rabbia.

Il c.t. era stato celebrato dopo il pareggio con le Furie Rosse, ora sarebbe ingiusto prendersel­a solo con lui, ma nel secondo test probante niente funziona: il ritmo, il gioco,

l’intensità, la tattica. Nel primo tempo il 2-0 va persino stretto ai bianchi di Loew che attraverso un 3-4-3 speculare al nostro macinano gioco, occupano gli spazi, creano occasioni in rapida succession­e.

Nella ripresa l’Italia sembra più propositiv­a. Montolivo spreca subito un’occasione (assist di Insigne), Bernardesc­hi azzecca la prima giocata (affondo con dribbling). Ma è un’illusione. La Germania, più abile nel palleggio, torna a comandare: Draxler è imprendibi­le nell’azione travolgent­e del 3-0, Bernardesc­hi sbaglia sul rigore che Ozil trasforma con freddezza. La legnata è forte e fa male. Non perdevamo così dalla finale dell’Europeo con Prandelli. Allora eravamo stremati alla meta. Adesso eravamo speranzosi. Ma la Germania, che torna a vincere dopo sette partite, ci ha fatto capire che la strada verso la gloria è lunga e piena di insidie.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy