Se pensare al Sud è pensare al cuore dell’Europa
In libreria
di Pittella e Lepore, (Donzelli editore, pp. 286, 19,50)
(m. reb.) Un libro sul Sud, ma non solo sui suoi ritardi. Il volume di Gianni Pittella (capogruppo dei socialisti al Parlamento Ue) e Amedeo Lepore (storico dell’Università di Napoli), Scusate il ritardo, propone un ribaltamento del punto di vista, innanzitutto geografico: il Sud — scrive Pittella — «è oggi il nuovo cuore dell’Europa». Non la Germania del rigore ma il Mediterraneo attraversato da flussi migratori impetuosi ma anche da promettenti possibilità di sviluppo. Il discorso da geografico si fa politico: l’esponente pd critica lo «strabismo autolesionista» dell’Ue che in questi anni di crisi raramente ha guardato verso il suo Sud se non per imporre, come nel caso greco, il rigore dei tagli. Pittella non nasconde le difficoltà del cambio di prospettiva, l’instabilità e le violenze che attraversano il Mediterraneo. Ma insiste: all’eterno dibattito sull’arretratezza del Mezzogiorno vanno sostituite le ragioni della sua «centralità». Parole simili le ha dette di recente Renzi, che firma la prefazione, visitando Lampedusa «porta d’Europa». I compiti sono enormi se si guardano gli ultimi dati Svimez sul divario Nord-Sud commentati da Lepore: la crisi al Sud è stata un sorta di ritorno «agli anni Cinquanta» dal punto di vista della occupazione, che nel 2014 ha toccato il livello più basso di sempre, e dell’emigrazione (negli ultimi 14 anni se ne sono andati 500 mila giovani). Ciononostante il libro non rinuncia a un certo pragmatico ottimismo e si chiude con 11 progetti specifici per le regioni meridionali, «smettendola», citando il sociologo Franco Cassano, «di cercare di fare del Sud un Nord sbagliato».