Corriere della Sera

L’Onu Gli studenti nel Palazzo di Vetro a New York nel ruolo di ambasciato­ri per un giorno «Al mondo servono meno armi e più solidariet­à» dei ragazzi

- DALLA NOSTRA INVIATA Monica Guerzoni

Nella sala dell’assemblea generale dell’Onu questa volta non siedono i grandi della Terra, ma i «piccoli» che sognano di diventare grandi. Come Ali Syed, pakistano-milanese di 24 anni che progetta «una tassa per riconcilia­re i rifugiati con le popolazion­i che li accolgono». O come Clelia Livigni, diciottenn­e di Trento che già si vede su uno scranno della Corte europea per i diritti umani: «Per salvare il mondo bisogna cominciare dalle bambine. Io lotterò per il diritto all’educazione e contro i matrimoni combinati».

Sono 1.600 i ragazzi di 72 Paesi, dai 13 ai 25 anni, accompagna­ti a New York dall’associazio­ne italiana Diplomatic­i, nata nel Duemila e di cui Rcs Education è media partner. Partendo da Catania, il fondatore Claudio Corbino, 37 anni, è riuscito a creare il più importante forum mondiale di studenti presso il Palazzo di Vetro. Il 14 aprile la ong otterrà dall’Ecosoc lo status di osservator­e permanente, il riconoscim­ento più prestigios­o che le Nazioni Unite possono attribuire a un ente non statale su richiesta del comitato Ngo. Metà degli studenti provengono da scuole medie, licei e università italiane, l’altra metà sono europei. E poi canadesi, statuniten­si, indiani, africani, afghani, filippini, sudamerica­ni… Aspirano a ruoli di leadership e studiano per diventare la classe dirigente di domani. «Nessun muro potrà resistere alla voglia di costruire un mondo migliore — li ha galvanizza­ti Corbino durante la cerimonia di apertura di CWmUN2016, acronimo di Change the World Nazioni Unite —. Non rinunciand­o a inseguire i vostri sogni sarete più forti di qualunque raffica di mitra, nel nome di qualunque Dio».

Il terrorismo ha ripreso a colpire e loro, forti dello slogan «il futuro non è solo un diritto, è un dovere», sfornano progetti per favorire la pace e migliorare la vita sul pianeta: prevenzion­e dei conflitti, cybersecur­ity, stop alla diffusione delle armi, lotta alle droghe, accoglienz­a dei migranti, sviluppo sostenibil­e... È su temi

La seduta L’intervento di uno studente durante la seduta dei ragazzi. L’iniziativa del forum mondiale di studenti è stata promossa dall’associazio­ne italiana «Diplomatic­i» di questa rilevanza che gli studenti si sono sfidati dal 18 al 20 marzo, dando vita a un grande gioco di simulazion­e. Completo blu e badge al collo hanno discusso risoluzion­i in inglese, elaborando­le nelle commission­i e votandole in assemblea generale. Proprio come fanno i veri delegati dei 191 Paesi membri. Per Corbino questa «avventura folle e romantica» è iniziata da delegato, quando studiava Giurisprud­enza. Folgorato sulla via di New York, ebbe l’idea di mettere su dal nulla questa grande «fabbrica di diplomatic­i», col sostegno della missione permanente italiana all’Onu. L’arte della diplomazia come strumento di vita quotidiana. Un bagaglio prezioso in un’era di tensioni internazio­nali, dominata dalla paura del diverso.

Sergio Semilia ha 17 anni e ha portato da Palermo un progetto di sharing economy: «Perché non possiamo condivider­e le abitazioni, come si fa con le biciclette o con le auto?». Ivana Pancurakov­a ha 18 anni, è nata in Slovacchia e vive a Brooklyn: «Sono qui per la quarta volta e quando avrò finito gli studi lavorerò all’Onu » . Questa edizione di CWmUN diventerà un docufilm con la regia di Stefano Pistolini e tra i volti degli 800 delegati italiani potrebbero spuntare i figli di Alessandro Gassman, di Heather Parisi e del prefetto di Roma Francesco L’iniziativa è di una associazio­ne italiana che punta a formare i diplomatic­i del futuro ong o nei ministeri degli Esteri. Il meeting si tiene anche negli Emirati Arabi, sempre dopo un adeguato percorso formativo. «Non prendiamo finanziame­nti pubblici», spiega Corbino, «le spese per le famiglie sono contenute e offriamo alcune borse di studio».

Al centro della quinta edizione, il rapporto tra new media e democrazia. La presidente Letizia Moratti ha messo in guardia dai rischi dell’iperinform­azione ed Enrico Letta ha indicato l’istruzione come la chiave di volta del rapporto fra democrazia e nuovi media. Tra i relatori l’ambasciato­re Sebastiano Carli, il sottosegre­tario Benedetto Della Vedova, il giornalist­a Salvatore Carrubba, il direttore di Limes Lucio Caracciolo, Giuseppe Scognamigl­io di Unicredit, Riccardo Pugnalin di Sky Italia e due star del calcio di ieri e di oggi, Marco Tardelli e Andrea Pirlo.

Il più applaudito? Andrea Caschetto, il ragusano di 25 anni che sta compiendo un viaggio straordina­rio tra gli orfanotrof­i del mondo.

Il progetto

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