Corriere della Sera

Così Obama parla spagnolo all’Avana

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Il presidente Obama che parla in spagnolo a Cuba. Scelta inevitabil­e usare l’idioma che si parla nell’isola. Ma anche indice di qualcosa che sta cambiando più velocement­e di quanto si potesse immaginare. Lo spiega Antonio Navalòn sul País. La lingua comune, parlata da 500 milioni di sudamerica­ni, è anche un’arma politica contro la superpoten­za Usa. Come hanno compreso a Madrid scegliendo di non inviare il re Filippo al congresso sulla lingua spagnola che si tiene a Portorico per non irritare Washington. Ma le parole di Obama all’Avana aprono nuovi scenari.

«Ricostruir­emo Bagnoli con o senza il Comune di Napoli». Alla vigilia di Pasqua, Matteo Renzi annunciò così la sua visita nel capoluogo campano per il prossimo 6 marzo. «Senza il Comune? Non credo proprio», gli ha risposto ieri, con tono volutament­e minaccioso, il sindaco Luigi de Magistris. A venti anni dalla dismission­e dell’Italsider, a Renzi non va giù che Bagnoli sia diventata «una vergogna nazionale». A Luigi de Magistris non va bene, invece, che per recuperare il tempo perduto, per avviare finalmente la bonifica e per mettere in piedi un nuovo progetto per l’intera area, il governo abbia deciso di nominare un commissari­o.

Vada per la «vergogna nazionale», dice il sindaco, perché questa è la realtà prodotta dalle passate amministra­zioni (e il riferiment­o velenoso non è solo ad Antonio Bassolino, ma anche a Valeria Valente, l’attuale candidata del centrosini­stra a Napoli, che di una di quelle amministra­zioni ha fatto parte). Ma guai «a rimettere

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