Al vertice
di essere giudicati per la nostra capacità di esecuzione. E’ molto ambizioso e ci proietta fino al 2021 incluso. Prevede 28 nuovi prodotti in Europa, 25 in Cina e tecnologie che partono dall’ ibrido plug-in con motori termici benzina, agli elettrici di nuova generazione, per finire con la guida autonoma. Vogliamo diventare un costruttore mondiale. Anche altri obiettivi ci coinvolgono nel campo della mobilità, sta affiorando una tendenza, la nozione di proprietà dell’oggetto, del suo utilizzo e dell’esperienza vissuta Carlos Tavares (nella foto) è nato a Lisbona nel 1958. Dall’aprile 2014 è al vertice di Psa, che ha condotto verso il risanamento con esso, un aspetto inglobato nella nostra strategia».
Con un’alleanza Psa potrebbe arrivare a produrre 5,6,7 milioni di veicoli?
«Avevo dichiarato proprio al Corriere, un anno fa, che, prima di parlare di alleanze, Psa doveva tornare in buona salute. Adesso abbiamo raggiunto questa condizione. Il nuovo «Push to pass» è un piano di crescita organico, indipendentemente da tutte le possibili alleanze. Siamo aperti a qualunque tipo di discussione ma non vogliamo che l’avvenire della nostra azienda dipenda da un’alleanza, vogliamo che questa sia una creazione di valore, nel rispetto dei nostri obiettivi. “Push to pass” ha lo scopo di creare i presupposti della crescita, è il punto di riferimento rispetto al quale potremo valutare l’interesse di un’eventuale convergenza. Non abbiamo idee preconcette, siamo pragmatici, il percorso é ben tracciato. Sono solo preoccupato di non creare speculazioni inutili».
Nella vocazione globale dell’azienda sono compresi anche gli Stati Uniti?
« Lo scoprirete il 5 aprile». Carlos Tavares sorride divertito. Sembrerebbe chiaro che Psa con i suoi brand Peugeot, Citroen e Ds ( il marchio premium) sbarcherà in America.