Corriere della Sera

Theron: al cinema sono cattiva ma penso alle crudeltà di oggi

Charlize: «Le donne nei film? Buone madri oppure ottime prostitute»

- Stefano Landi

La seconda vita di Charlize Theron comincia a 40 anni. Senza Sean Penn, ma con August, la seconda figlia (adottata) dopo il piccolo Jackson. I due sono il motivo per cui recentemen­te si è presa qualche mese sabbatico dal grande schermo e per cui non esclude di anticipare la pensione cinematogr­afica. «Il mio ruolo di genitore è ben più grande dei ruoli che scelgo».

Charlize è a Milano, dove nel 1993 scoprì i flash sfilando in passerella, per raccontare come si sia ricalata nella fiaba di Biancaneve. Mettendosi di nuovo il vestito pesantissi­mo («in alcune scene non riuscivo a respirare») di Ravenna, la regina cattiva de Il cacciatore e la regina di ghiaccio, che uscirà nelle sale mercoledì. Il film è il prequel di Biancaneve e il cacciatore del 2012. «Prima di iniziare le riprese ho cercato su Google immagini di celebri cattivi. Avevano sempre capelli neri, collo alto e sopraccigl­ia Stanchi della cattiva reputazion­e cui sono stati condannati da Carlo Collodi, il Gatto e la Volpe chiedono che, attraverso un processo, la loro posizione nella favola di Pinocchio sia riabilitat­a. Da questo spunto nasce Pinocchio (mal)visto dal gatto e la volpe, l’opera lirica multimedia­le scritta e interpreta­ta da Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti (entrambi nella foto), nei panni della Volpe e del Gatto, che propone un punto di vista insolito sulle vicende narrate nella favola di Pinocchio. Lo spettacolo — ambientato in un’aula di tribunale popolata di animali, sotto gli occhi di un giudice Orango — andrà in scena al Teatro Massimo di Palermo domani alle 11.30, domenica 3 aprile alle 11.30 e martedì 5 alle 9.30 e alle 11.30,

Regina Charlize Theron (a destra) nei panni della regina Ravenna, insieme a Jessica Chastain, in una scena del film

marcate: per renderla più contempora­nea ho ribaltato l’immagine» racconta.

Cattiva, ma per scelta. «Interpreta­re il malvagio mi dà un senso di libertà: puoi ampliare il perimetro della realtà. I bambini rapiti nel film dalla

regina Ravenna mi hanno fatto pensare ai piccoli soldati in Africa. Girando le scene più dure abbiamo avuto modo di riflettere sulla crudeltà del mondo di oggi» e lo dice con quell’aria di donna impegnata, che si è meritata sul campo facendo

il Messaggero di pace per l’Onu.

Nei suoi primi 40 anni ha riempito il curriculum di Golden Globe, Orso a Berlino, una quarantina di film girati e una stella stampata sul marciapied­e di Hollywood. E poi c’è

Dobbiamo crescere i nostri figli in modo che diventino gentiluomi­ni. E il mio ruolo di genitore è ben più grande dei ruoli che scelgo

quell’Oscar vinto da prima donna sudafrican­a che le valse l’abbraccio con fiume di lacrime del suo idolo Nelson Mandela. Sembra non manchi niente. «Ma non penso mai ai ruoli che mi piacerebbe interpreta­re in futuro: voglio solo essere una narratrice sincera per il regista che mi sceglie».

Lei, ex ballerina, da sempre donna con la schiena dritta, indipenden­te. Forte o sempliceme­nte vulnerabil­e? « Le donne non meritano di essere una cosa sola. Nel mondo del cinema ci vogliono tenere in una casella: di solito siamo buone madri o ottime prostitute. I ruoli conflittua­li li lasciano agli uomini» dice Charlize, la femminista consapevol­e che preferisce guardare al futuro. «Dobbiamo trovare un modo nuovo per parlare con gli uomini, crescere i nostri figli affinché trattino le donne in modo più equo, in modo che diventino gentiluomi­ni». Così Charlize si rituffa nella fiaba. Nel suo passato di ragazzina sudafrican­a. «Nelle favole c’è un elemento eterno, una morale poetica su cosa sia giusto fare o non fare nella vita. Io leggo le fiabe a mio figlio tutte le sere e lo considero un regalo, dato che da piccola con me non lo facevano». È il discorso torna ai due piccoli di casa. Il film di cui oggi preferisce parlare.

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