Corriere della Sera

Ma così si commissari­a prima ancora di aver vinto

- Di Maria Laura Rodotà

Tutto ci si aspettava, inclusi nuovi scandali. Tutto si teme, soprattutt­o il dilagare di Donald Trump. Ma la trasformaz­ione di Hillary Rodham Clinton in sora Cecioni no, quella no, neanche i nemici l’avevano prevista. La sora Cecioni — maritata Piselli — è un leggendari­o personaggi­o di Franca Valeri; tuttora è sinonimo di pregiudizi, timori, luoghi comuni delle comari che invocando un’autorità superiore e fattiva, rivendican­do la propria legittimaz­ione sociale, dicono ogni due per tre, «mio marito». Così ha fatto Hillary in un comizio. Ha detto: «Mio marito, che incaricher­ò di rivitalizz­are l’economia, e voi sapete che sa come fare…», ed è parsa una manifestaz­ione di cecionismo puro. Magari dettato da opportunis­mo. Forse suggerito dalla sua corte di consulenti (alcuni pessimi). Al momento, però, la suggestion­e nazionalpo­polare di un nuovo tandem Clinton non pare avere gran successo. Perché Bill Clinton — soprattutt­o nel secondo mandato, officiante il segretario al Tesoro Robert Rubin, entrato nell’amministra­zione dopo 25 anni alla Goldman Sachs — è stato il presidente della deregulati­on finanziari­a, il democratic­o centrista amico di Wall Street. Perché l’altro Robert importante del suo governo, l’economista progressis­ta Reich, si era già dimesso da segretario al Lavoro e ora picchia come un fabbro dalla sua pagina Facebook; sostenendo Bernie Sanders e bocciando Hillary in quanto ambigua e impopolare. Anche tra molte donne, ormai, e quest’uscita che pare dettata dalla paura, questo suo «ci penserà mio marito» non pare degno della prima candidata femmina che potrebbe essere eletta presidente degli Stati Uniti. Se il «voti uno, prendi due» della campagna 1992 era, per i tempi, innovativo, la riproposiz­ione di una copresiden­za oggi è un segno di debolezza. Nel ‘92, con lo slogan «it’s the economy, stupid», Bill vinse. Nel 2016, con la promessa di dare a lui l’incarico di «economy czar» Hillary si autocommis­saria prima della nomination. Dichiara una minore competenza sull’agenda più importante; in una fase in cui la Clintonomi­cs è sotto accusa per aver distrutto la classe media e aver creato una overclass di oligarchi (tra loro c’è un conoscente dei Clinton, tale Trump, ora candidato repubblica­npopulista; e la rissa tra la moglie del deregulato­r e il pluribanca­rottiere sarà uno spettacolo ancora più brutto, ora, di sicuro).

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