Corriere della Sera

«S’era sposata a 16 anni, ma voleva una vita diversa per i figli, voleva istruirli. Lui ha tentato di ucciderla per togliersi ogni responsabi­lità»

-

ha anche contribuit­o a pubblicizz­arlo. «I casi sono aumentati infatti. Sono convinto che si debba educare la gente non solo sull’acido ma sui diritti. Ma in questa società feudale i latifondis­ti non vogliono che i braccianti siano istruiti. Lo so perché anch’io ero un ragazzo di villaggio. Se oggi sono un chirurgo, è solo grazie a Dio».

Nel letto accanto a quello di Samreen, c’è una vedova di 35 anni: Naureen, madre di tre figli. Le ustioni sul suo volto sono recenti: è stato un pretendent­e, «un poco di buono, un drogato», racconta con un filo di voce. Mentre lei aspettava l’autobus per Lahore, lui si è avvicinato, le ha chiesto di sposarlo. Era l’ennesimo rifiuto, le ha gettato in faccia dell’acido. «”Adesso rimarrai qui per sempre”, mi ha detto». Samreen e Naureen hanno denunciato i responsabi­li, ma non sanno quanto resteranno in prigione. È difficile seguire l’esito del processo, e gli stessi interventi chirurgici, benché gratuiti, richiedono continui viaggi dal villaggio: molti sospendono il trattament­o perché non riescono a pagare i trasporti. E anche perché — spiega il dottore — «pensano che quello che è accaduto sia la volontà di Dio». L’ospedale tenterà in futuro anche di offrire assistenza legale ed economica.

Nella stanza entra un ragazzo, gli è stata mozzata la punta del naso. Subito si copre il volto per vergogna, e Samreen ride. «Lo trova ridicolo — spiega la dottoressa Razia — perché il suo naso può essere ricostruit­o, mentre il viso di queste donne no. Ma io sogno di restituire loro la bellezza. Inshallah, un giorno forse sarà possibile. Grazie alle nuove tecnologie».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy