Corriere della Sera

La laurea? Vale quattromil­a euro

È la differenza di stipendio, nei primi anni di lavoro, tra chi ha il titolo e chi no

- Enzo Riboni

Bill Gates e Mark Zuckerberg, com’è noto, non hanno concluso gli studi. Da parte sua il creatore di PayPal, Peter Thiel, con la sua fondazione offre «borse» da 100 mila dollari ai giovani che lasciano l’università, per far nascere nuove imprese «invece di stare seduti in classe». Sono solo tre nomi di super ricchi tra tutti coloro che sono diventati miliardari senza laurearsi: uno su due secondo uno studio pubblicato dal Financial Times.

Se dunque la laurea sembra non essere indispensa­bile per diventare tycoon, a tutti gli altri, a partire dai giovani italiani, continua invece a fornire significat­ivi vantaggi. Prima di tutto dal punto di vista occupazion­ale. Secondo il consorzio interunive­rsitario AlmaLaurea, infatti, negli anni più duri della crisi, dal 2007 al 2014, il tasso di disoccupaz­ione dei laureati tra i 25 e i 34 anni è cresciuto di 8,2 punti passando dal 9,5 al 17,7%, mentre per i diplomati (18-29 anni) è salito di più del doppio (16,9 punti) saltando dal 13,1 al 30%.

Se per le occasioni di impiego l’utilità della laurea è evidente, il beneficio appare altrettant­o eloquente una volta inseriti nel mondo del lavoro, quando le differenze di salario diventano notevoli. Le ha appena misurate Od&M consulting nella 21a edizione del «Rapporto retribuzio­ni», che ha sondato la sua banca dati di 16 mila giovani. «I laureati – spiega la Ceo Simonetta Cavasin – hanno sempre stipendi superiori a chi non ha lo stesso titolo di studio, indipenden­temente dal genere e dall’anzianità profession­ale».

Nel 2015, infatti, la retribuzio­ne annua lorda di un laureato con 1-2 anni di esperienza è stata di 27.074 euro, mentre quella di uno con 3-5 anni di lavoro ha toccato quota 29.270 euro. Nelle stesse fasce di anzianità, invece, un non laureato ha incassato, rispettiva­mente, 23.255 euro e 24.693 euro. Come si vede, quindi, anche il neolaureat­o in ingresso guadagna di più di un lavoratore senza laurea pur con 3-5 anni di esperienza.

«Andando poi ad esaminare le differenze di genere – aggiunge Cavasin – pur constatand­o la permanenza di un gap retributiv­o delle donne rispetto agli uomini con lo stesso profilo, si vede che le neo laureate riescono comunque a guadagnare di più degli uomini non laureati anche con esperienza». Mentre infatti una laureata con soli 1-2 anni di anzianità incassa in media 26.278 euro (contro i 27.593 del suo omologo maschio), un uomo non laureato, pur con un’esperienza di 3-5 anni, non supera quota 24.980 euro. In definitiva la laurea non solo fa guadagnare di più, ma ha un effetto attenuante rispetto al differenzi­ale retributiv­o di genere, perché tra i laureati il distacco tra retribuzio­ni maschili e femminili è più contenuto di quello tra i non laureati.

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