Corriere della Sera

«L’Ue riconosce che il nostro Paese rispetta le regole»

- Mario Sensini

«Con buona pace di chi si augurava un fallimento del nostro Paese». Il premier Matteo Renzi commenta così su Facebook il sostanzial­e via libera della Ue ai piani di bilancio del prossimo anno. «Ricordate quante polemiche quando abbiamo chiesto più flessibili­tà alla Ue? Dovremmo cercare i titoloni e gli editoriali di chi diceva che adesso l’Italia è spacciata, Renzi è isolato. Oggi è arrivata l’ufficialit­à da Bruxelles. C’è molto da fare, ancora. Ma l’Italia è tornata alla credibilit­à, grazie alle tante riforme di questi anni. Avanti tutta — aggiunge il premier —, il meglio deve ancora arrivare».

Quanto alle decisioni di Bruxelles, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha commentato: «Non è tanto questione di vittoria o di sconfitta. È questione che rispettiam­o le regole, e questo ci viene riconosciu­to, e al tempo stesso facciamo una politica giusta per il Paese».

«L’Italia merita la flessibili­tà che le viene concessa, anzi viene concesso un po’ di più di quello che ci si aspettava, perché ci sono anche le componenti relative alle spese per l’accoglienz­a dei migranti e le spese per la sicurezza» dice il ministro al Giornale Radio Rai.

«L’impegno è quello di fare l’1,8% di deficit nominale nel 2017, e lo abbiamo ribadito» ha spiegato il ministro, che si è poi soffermato sulle clausole di salvaguard­ia che prevedono,

dal 2017, un aumento dell’aliquota intermedia Iva, dal 10 al 13%, e di quella più elevata dal 22 al 24%, con un costo di 16 miliardi per il 2017 e di 20 per quelli successivi. «Il disinnesco delle clausole è un impegno che il governo ha preso con il Paese, prima ancora che con la Commission­e: non è facile, ma ci siamo impegnati finora» sulla sterilizza­zione, anno dopo anno, «e continuere­mo a farlo» assicura Padoan.

L’ipotesi trova Bruxelles piuttosto fredda. La Commission­e ha anzi chiesto che le clausole, o almeno una parte, restino a presidiare l’impegno a contenere il disavanzo, che la Ue stima all’1,9%, sull’obiettivo concordato dell’1,8%. Il ministro, d’altra parte, usa molta cautela sulla possibilit­à di ampliare gli sgravi.

Nel bilancio 2017, già finanziata, c’è una riduzione consistent­e dell’Ires a carico delle imprese. Quanto ai possibili sgravi Irpef, Padoan non si sbilancia di un millimetro. «È prematuro — dice il ministro — parlare delle singole misure».

Resta la soddisfazi­one per l’esito del confronto con Bruxelles sui conti pubblici. «La Commission­e riconosce lo sforzo realizzato dal governo nell’attuazione del piano di riforme e nella realizzazi­one di investimen­ti aggiuntivi». Anche le raccomanda­zioni specifiche giunte dalla Commission­e sono state ben accolte al Tesoro. «Riguardano aspetti sui quali il governo è già intervenut­o» come lo stimolo alla crescita e all’occupazion­e ed il rafforzame­nto delle banche.

Confermato l’intervento sulle tax expenditur­es, il Tesoro ribadisce il suo impegno sul piano contro la povertà, con un fondo per le famiglie disagiate con figli disabili.

Le misure anti povertà Il Tesoro ha ribadito l’impegno sul piano anti povertà, con un fondo per le famiglie disagiate con figli disabili

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