De Magistris senza bilanci e il rischio commissario
Il sindaco rivoluzionario di Napoli lo è stato fin troppo. A 360 gradi. Finendo per tornare al punto di partenza. I bilanci del Comune di Napoli? «Sono taroccati», dice Francesco Boccia, presidente pd della commissione Bilancio della Camera. L’accusa, per quanto di parte, è però lanciata da chi sa di cosa parla. Impossibile ignorarla. Ed ecco infatti la replica. «Non è vero nulla, io ho abbassato il disavanzo da 800 a 200 milioni e i pagamenti pubblici, come dovuto, a Napoli avvengono entro 30 giorni», spiega il sindaco de Magistris, nel pieno della campagna elettorale. Ma sono parole. I fatti autorizzano invece tutti i sospetti, anche i peggiori: e cioè che, esaurito il miliardo stanziato per il riequilibrio di bilancio di cinque anni fa, e intaccati per l’ordinaria amministrazione i fondi vincolati (ad esempio i 50 milioni per la bonifica mai avviata di Bagnoli) in cassa non ci sia più neanche un euro. Esattamente come nel 2011, quando Rosa Russo Iervolino passò la mano al sindaco arancione. Il cerchio che si chiude, appunto. Un fatto è che il Comune, pena la nomina di un commissario straordinario, ha fatto scadere i termini perentori di approvazione del rendiconto 2015 e del bilancio di previsione 20162018, entrambi fissati per il 30 aprile. Dove si evince, allora, quell’abbassamento del disavanzo sbandierato da de Magistris? E un fatto è che nell’unica valutazione finora certificata di un documento contabile del Comune di Napoli, vale al dire del rendiconto del 2013 da parte della Corte dei conti, se ne raccontano di cotte e di crude, fino a parlare esplicitamente di «indici sistematici di grave irregolarità contabile e finanziaria e, comunque, di precario e instabile equilibrio di bilancio». Di cosa vantarsi, dunque? Prima ancora di Boccia, a sollevare il caso dei conti disastrati è stato Carlo Iannello, un consigliere cinque anni fa eletto nella lista di de Magistris, e ora felicemente in uscita: non si ripresenterà alle elezioni e neanche appoggerà una delle tante liste in campo. Quasi un voler rimarcare il valore super partes della sua denuncia. «L’unico atto ufficiale del sindaco — dice Iannello — è stata un’allarmata lettera inviata al presidente del consiglio comunale, per pregarlo, visto lo sforamento dei termini e la possibile nomina di un commissario, della rapida approvazione dei documenti contabili». Ebbene? «Nulla ancora è successo. Risultato: siamo in piena illegalità».
mdemarco55
Giachetti Non so quante persone della mia età da ragazzi abbiano fumato: credo tante
Meloni Mai provato Non mi piace la droga. Non ne ho mai fumata per anticonformismo