Intesa Sanpaolo inaugura l’Innovation center di Londra Una vetrina per le startup
Mille e cinquecento dollari per vedere il mondo. La promessa di Horus Technology alla comunità finanziaria della City somiglia ad una profezia. «Con queste cuffie — dice Luca Nardelli, ingegnere biomedicale formatosi all’Università di Genova — i non vedenti saranno in grado di vedere sentendo». Luca è un esperto di visione artificiale. Le cuffie sono collegate ad un processore della dimensione di uno smartphone. I due sensori applicati riconoscono gli oggetti e gli ostacoli. E sono in grado di comunicarlo in tempo reale a chi è non vedente. Luca sfoggia un ottimo inglese. I taccuini dei potenziali investitori si riempiono di appunti. Horus è qui con Intesa Sanpaolo che ieri ha inaugurato la sede dell’Innovation Center nella city, al 90 di Queen Street, presentando questa e altre sei Startup. Una, la Comanda, consente di ordinare la pizza con un clic direttamente dal frigorifero. Un’altra, Xmetrics, promette di aiutare i nuotatori a monitorare la loro prestazione con un aggeggio applicato sulle cuffie.
La novità è che la selezione avviene a monte e la fa una banca. Maurizio Montagnese, Chief innovation officer di Intesa Sanpaolo, è a diretto riporto di Carlo Messina, consigliere delegato di Ca’ de Sass, è al timone di una task force di 100 persone con grandi competenze nell’innovazione di processo. E il fronte su cui il mondo del credito sta scommettendo con forza è il fintech, come le piattaforme online per prestiti alle imprese ai pagamenti elettronici. Ecco perché ieri Intesa ha lanciato Neva Finventures, una nuova società di investimento di venture capital con una dotazione compresa tra i 30 e i 100 milioni di euro. E ha deciso di avviare un nuovo fondo da 120 milioni di euro di raccolta con la collaborazione di una società di gestione del risparmio come Quadrivio. Settanta sono stati già commissionati come capitale di rischio di imprese in sviluppo in settori ad alta tecnologia come la meccatronica e il biomedicale.