La leggenda di Don Chisciotte, Gilliam rifarà il set «maledetto»
«Ci vediamo a Cannes l’anno prossimo con il film pronto». Nonostante i tentativi falliti, gli incidenti, le folli traversie che accompagnano da 17 anni il progetto — divenuto leggenda anche grazie al documentario Lost in La Mancha, cronaca del set con Johnny Depp e Jean Rochefort finito in tragenda — The Man Who Killed Don Quixote si farà. Lo ha annunciato ieri orgoglioso e commosso, Terry Gilliam al fianco del prode nuovo compagno di avventura, il produttore Paolo Branco («Wim Wenders che lo conosce bene mi ha detto: è il tuo uomo»). Gilliam non crede alle maledizioni. È certo che sarà la volta buona. «È il quattrocentesimo anniversario della morte di Miguel de Cervantes, non possiamo più aspettare». Un budget di 17 milioni di dollari («metà del progetto originale»), Adam Driver e Michael Palin nel cast insieme a Olga Kurylenko. Una coproduzione europea, Francia, Spagna, Portogallo e Belgio. Sulla trama, poche certezze. «Lo continuo a riscrivere, è sempre più autobiografico. Sarà ambientato nel presente, nessun viaggio indietro nel tempo, Driver è un regista di pubblicità che gira uno spot in Spagna, Olga la moglie del suo capo. Michael Palin è convinto che lui sia Sancho Panza». Niente è come sembra. «Adam è Sancho Panza però non lo è». Con Palin sono amici dai tempi dei Monty Python. «Ce l’avevo vicino e non mi ero reso conto di quanto fosse perfetto». Sulla carta tutto è già organizzato: le riprese da ottobre a dicembre tra Spagna, Isole Canarie e Portogallo. Da gennaio postproduzione. In maggio qui a Cannes. Non crede alle maledizioni ma non nasconde la paura, Gilliam. «È un sogno diventato incubo. Voglio fare il film per poter continuare a vivere la mia vita». Don Chisciotte, sostiene, «è un eroe perché rifiuta di accettare le limitazioni della realtà, nonostante tutto va avanti. È anche un po’ patetico, non devi capirlo, devi amarlo». Un suo alter ego, secondo molti. «Ma non è vero: il film è Don Chisciotte, io semmai sono Sancho Panza che lo seguo». E prima di andare via disegna con il pennarello rosso il profilo dell’ingegnoso hidalgo su una lavagna.