Napolitano: «Lega xenofoba» Salvini lo attacca, insorge il Pd
«Come in Austria o in Francia ci sono partiti di destra nati su tematiche tradizionali di destra e ora caratterizzati dall’antieuropeismo: in Italia abbiamo la Lega, la principale espressione di posizioni xenofobe, nazionalistiche e antieuropeiste». Sono queste le parole di Giorgio Napolitano, pronunciate parlando agli studenti della Scuola di Politiche diretta da Enrico Letta, che hanno scatenato la reazione furibonda di Matteo Salvini e di tutto il suo partito. Se infatti la Lega minaccia di «denunciare» il presidente emerito della Repubblica per l’accusa di xenofobia, il suo leader va molto oltre: «Napolitano dovrebbe essere ricoverato, non sa più quello che dice. Ha già fatto troppi danni questo anziano comunista. Straparla, e mi spiace che prenda uno stipendio dello Stato italiano». Non è la prima volta che Salvini si scaglia con veemenza contro l’ex capo dello Stato, accusato di intervenire su temi strettamente politici, e a sua difesa si è sempre schierato compatto il centrosinistra. Stavolta le reazioni sono ancora più indignate, per un linguaggio che va oltre la polemica politica. «Le parole di Salvini sono inaccettabili, l’attacco a Napolitano è un attacco alle istituzioni», dice Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera. «Salvini si dovrebbe solo vergognare, è un teppista irresponsabile», aggiunge Ernesto Carbone, della segreteria Pd, mentre la collega Anna Finocchiaro afferma di «comprendere la sacrosanta polemica politica», ma non si può accettare la «critica pretestuosa» a Napolitano reo di aver «legittimamente espresso la sua opinione» quando Salvini «propose vagoni differenziati della metro di Milano per gli immigrati». A difesa del presidente scende in campo anche Maurizio Lupi, Ap: «Se c’è una persona che tutti gli italiani devono ringraziare questo è Napolitano». Non sembrano pensarla così nel M5S, che ha presentato un esposto urgente all’Agcom perché «la campagna referendaria di Boschi e Napolitano nelle trasmissioni In mezz’ora e Che tempo che fa non è stata soltanto scorretta, ma probabilmente anche contro la legge».