Corriere della Sera

Così il Lungarno è sprofondat­o Paura a Firenze

La causa è la rottura di due tubi dell’acqua. Il sindaco Nardella: errore umano. Salvini: Renzi non dice nulla?

- Marco Gasperetti mgasperett­i@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una voragine sul Lungarno a Firenze ha inghiottit­o decine di auto (nella foto) e costretto all’evacuazion­e alcuni palazzi. Il cedimento della strada è stato provocato da una doppia rottura delle tubature dell’acqua. Danni per 5 milioni. Il sindaco Nardella: errore umano.

FIRENZE Il fiume carsico inizia a scorrere a mezzanotte e mezzo dall’asfalto e dalle antiche pietre. Sembra inarrestab­ile, minaccia quel tratto di Firenze che unisce Ponte Vecchio a Ponte alle Grazie, e lo trasforma in parte in acquitrino. Poi, sei ore dopo, quando la gigantesca perdita dell’acquedotto sembra riparata, il crollo che non ti aspetti. Il marciapied­e che costeggia la spalletta e un tratto di strada tremano e collassano. Il domestico di Palazzo Capponi, una residenza del 1410, si affaccia dalla finestra e terrorizza­to avverte la famiglia. «Sta crollando tutto, l’Arno ci divora, come nel ‘66», grida ai signori di casa.

Alle 6.15 la voragine — provocata dalla rottura di una o due tubature — si allunga per ottanta metri, si allarga per oltre sette, profonda per quattro metri. «Sembrava non fermarsi mai e io ho pensato che avrebbe inghiottit­o tutto il Lungarno Torrigiani», racconta Paola Scottani, una testimone. È solo l’inizio. La Bellezza di Firenze ha un sussulto. L’acqua non scorre più dai rubinetti di migliaia di bar, ristoranti, alberghi e negozi. Anche i musei restano a secco e chiudono. Sull’altra sponda dell’Arno, dove trionfano gli Uffizi, e su Ponte Vecchio, che le due sponde unisce, migliaia di turisti voltano le spalle ai tesori per fotografar­e il «grande buco» e poco dopo arrivano anche le tv internazio­nali. Chiudono le scuole e c’è chi parla di un «effetto Napoli».

Decine di migliaia di famiglie restano senza acqua potabile per ore e la prima stima di danni supera i 5 milioni di euro. Eppure c’è da gridare al miracolo. Perché all’ora del crollo nessuno passava in quel tratto frequentat­issimo dei Lungarni. Perché in quelle auto inghiottit­e dai detriti non c’erano le solite coppiette. Perché la voragine non si è espansa sino a insinuarsi nelle fondamenta di palazzi storici sulla riva del fiume. Due dei quali sono stati evacuati fino alle 18, ma, come ha spiegato il sindaco di Firenze, Nardella, non corrono pericolo. Qualche preoccupaz­ione per le spallette dell’Arno. I geologi in serata registrano uno spostament­o di 0,77 millimetri l’ora. Quasi impercetti­bile, però costante.

Si ringrazia il cielo, dunque. Ma si chiede anche la testa dei responsabi­li. Durissimo Nardella che ieri ha tenuto costanti rapporti con il sottosegre­tario Luca Lotti (arrivato Il testimone all’alba: «La crepa sembrava non fermarsi mai e io ho pensato che avrebbe inghiottit­o tutto quanto» in tarda mattinata in città) e con il premier Matteo Renzi. «È un errore umano, un colpo al cuore di Firenze, e chi ha sbagliato deve pagare», dice Nardella puntando il dito contro Publiacqua, la società pubblico-privata che gestisce il servizio idrico fiorentino. La Procura apre un’inchiesta.

Infuriano anche le polemiche politiche. «Da Renzi nemmeno una parola: forse perché dietro questo assurdo crollo da 5 milioni di euro a due passi da Ponte Vecchio ci sono responsabi­lità dei suoi amici di Publiacqua?», twitta il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Mentre la deputata di FI Deborah Bergamini parla di un «disastro frutto di anni di mala gestione della condotta idrica, a partire dall’amministra­zione Renzi».

Momenti di paura

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 ??  ?? Sommerse Le auto in sosta sul Lungarno Torrigiani dove è avvenuto il crollo, vicino al Ponte Vecchio. La voragine è stata provocata dalla rottura di due tubature (Ansa/Maurizio Degl’Innocenti)
Sommerse Le auto in sosta sul Lungarno Torrigiani dove è avvenuto il crollo, vicino al Ponte Vecchio. La voragine è stata provocata dalla rottura di due tubature (Ansa/Maurizio Degl’Innocenti)

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