Corriere della Sera

Il miracolo dei 562 salvati in mare

Barcone si ribalta: 5 vittime, molti dispersi. Bimba di 9 mesi perde la madre. La ripresa degli arrivi

- Felice Cavallaro

Un barcone con a bordo circa 600 immigrati si è ribaltato al largo della Libia. L’intervento delle navi della Marina Italiana ha evitato che la tragedia assumesse i contorni ancora più drammatici: il bilancio è di 5 morti (il numero però potrebbe salire) ma 562 persone sono state salvate. Tra queste una bimba di 9 mesi che ha perso la mamma in mare. Il premier Renzi: il prossimo G7 sarà sui profughi in Sicilia.

AUGUSTA (Siracusa) Per fortuna il mare sembrava quasi una piscina e il sole a mezzogiorn­o splendeva sull’ultima tragedia del Mediterran­eo che, solo per un miracolo, ha registrato il pur drammatico e provvisori­o bilancio di 5 morti, ma con 562 migranti salvati dalla Marina militare.

A 18 miglia dalle coste libiche. Dall’altra parte di questo bacino dove Marina italiana e Guardia costiera corrono richiamati dalle telefonate satellitar­i. Come è accaduto ieri mattina per l’ennesima grande sgangherat­a carretta salpata con quasi 600 persone che, alla vista delle navi Bergamini e Bettica, si sono proiettate tutte su una sponda dell’imbarcazio­ne,

La causa A centinaia si sono spostati su un lato del pescherecc­io, che ha finito per capovolger­si

convinte di avvicinars­i ai salvatori, ma facendo così rovesciare il natante. Letteralme­nte capovolto in pochi minuti. Con un popolo di disperati catapultat­i in acqua, quasi tutti senza salvagente, pochissimi sapendo nuotare, aggrappati a ciambelle e cime dei marinai mentre le zattere riuscivano a salvarli a grappoli. Quasi tutti. Perché c’è anche il rischio che tanti siano rimasti intrappola­ti nella stiva del pescherecc­io che si è inabissato.

E mentre sulla Bergamini venivano composti in cinque sacchi neri i corpi di chi non era riuscito a farcela, il comandante della Bettica lasciava l’area per correre ad alcune decine di miglia dopo un’altra telefonata satellitar­e con 108 senegalesi, maliani e ivoriani a rischio naufragio su un barcone in difficoltà. Operazione simile ad altre effettuate ieri per soccorrere in totale circa 3 mila migranti su 23 natanti. Compresa quella compiuta in mattinata dalle motovedett­e di Lampedusa partite per salvare 150 migranti su due gommoni afflosciat­i. Missione conclusa rientrando con tutti i superstiti, ma senza una donna morta per ustioni da benzina, mamma di una bimba di 9 mesi arrivata da sola. Consegnata ai medici del Poliambula­torio, la piccola è stata subito accudita e coccolata dal direttore Piero Bartolo, protagonis­ta del film di Gianfranco Rosi «Fuocammare».

Medici e infermieri hanno riscaldato la piccola in ogni modo, acqua e zucchero in quantità, bagnetto e creme, un biberon di latte. Tutto sotto gli occhi commossi del sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, che l’ha vista rinascere piano

piano, fino ai sorrisi elargiti alla mediatrice culturale del Centro accoglienz­a, Elena. E già due ore dopo se la portava vispa in macchina, dalla corsia del Poliambula­torio al Centro di contrada Imbriacola. Dove in serata sono arrivati dopo le medicazion­i altri venti ustionati da benzina, tutti salvi.

È il miracolo di Lampedusa in una giornata che segna un picco di ripresa dei viaggi della speranza. Fenomeno favorito da previsioni su un fine settimana da temperatur­e estive. In un Mediterran­eo dove si corre per salvare la vita di chi si gioca tutto e dove tanti vorrebbero attivare canali umanitari strappando i migranti a spregiudic­ati scafisti e trafficant­i. Come ribadisce Giusy Nicolini: «Lo ripeterò al presidente Mattarella che il 3 giugno verrà in visita a Lampedusa». E la Sicilia approdo di migranti accoglierà i leader mondiali l’anno prossimo. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi in viaggio verso il summit G7 in Giappone. «Molti gli argomenti che la presidenza nipponica ha messo in agenda — scrive Renzi — in attesa di passare il testimone all’Italia che organizzer­à l’appuntamen­to nel 2017 in Sicilia».

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 ??  ?? Mare Migranti su «Aquarius», la nave usata da «Medici senza frontiere» per le missioni di salvataggi­o( Afp)
Mare Migranti su «Aquarius», la nave usata da «Medici senza frontiere» per le missioni di salvataggi­o( Afp)

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