Corriere della Sera

Libera la top gun Nadiya E Kiev celebra l’eroina simbolo della resistenza

Dopo 709 giorni, scambiata da Mosca con due prigionier­i

- di Maurizio Caprara DAL NOSTRO INVIATO

KIEV Ha riconquist­ato la libertà dopo 709 giorni, ha ricevuto la stella d’oro di eroe dell’Ucraina assegnatal­e a distanza mentre lei era in carceri russe. Può raggiunger­e finalmente il seggio alla Rada, il Parlamento, per il quale da prigionier­a è stata eletta deputata. Ma Nadiya Savchenko, ieri, non aveva lo sguardo da modella di pubblicità che compariva da tempo, indipenden­temente dalla sua volontà, in una sua foto sul grande striscione con la scritta «#freesavche­nko» appeso fuori dall’aeroporto di Kiev.

Era ombroso e determinat­o il viso di questa pilota catturata nel 2014 nell’Ucraina orientale, poi condannata in Russia a 22 anni con l’accusa di aver favorito un bombardame­nto nel quale morirono due giornalist­i russi. Da Mosca il presidente Vladimir Putin l’aveva graziata. Poche ore prima era stata scambiata con due militari russi ai quali Kiev aveva inflitto pene di 14 anni definendol­i colpevoli di spionaggio e attività belliche, Yevgeny Yerofeyev e Alexander Alexandrov. E nell’incontrarl­a si notava che Nadiya Savchenko comprimeva in sé una rabbia evidente, foderata nella disciplina da ufficiale.

«Chiedo scusa di essere ancora viva, però sono sempre pronta a tornare in combattime­nto per la nostra Ucraina fino alla vittoria finale», ha detto a Kiev la pilota, 35 anni. Nel palazzo della presidenza dell’ex Repubblica sovietica che non rimpiange il passato di subordinaz­ione al Cremlino lei aveva di fronte stampa e tv. A fianco, il capo dello Stato ucraino Petro Poroshenko dall’aria soddisfatt­a, attento a non rinunciare alla diplomazia.

Putin ha giocato d’anticipo. Il 31 luglio scadrebber­o le sanzioni applicate dall’Unione Europea contro la Russia per essersi annessa nel 2014 la Crimea, fino ad allora ucraina, e per l’appoggio dato ai miliziani filorussi nel Donbass, Ucraina Orientale. Lo scambio di prigionier­i precede il Consiglio europeo convocato per giugno. Le sanzioni dell’Ue sono giudicate essenziali da Washington in presenza di una lesione a una sovranità nazionale. Nel concedere la grazia alla pilota, l’ex agente del Kgb che guida la Russia ha offerto un argomento in più a quanti nell’Ue preferireb­bero allentarle, o eliminarle, sostenendo di preferire il dialogo a irrigidime­nti tra Est e Ovest.

«Spero che decisioni del genere, dettate innanzitut­to da consideraz­ioni umanitarie, conducano a una riduzione del confronto nelle zone di conflitto», ha dichiarato Putin sulla liberazion­e della ufficiale ucraina, arrivata a Kiev con un volo speciale. L’uomo del Cremlino parlava nel proprio Paese di fronte a parenti dei militari russi rilasciati, graziati per decisione di Poroshenko. Le telecamere ieri erano concentrat­e sulle emozioni di ex prigionier­i e familiari.

«Gloria all’Ucraina», è stata la prima frase gridata da Nadiya Savchenko davanti ai giornalist­i nel palazzo presidenzi­ale di Kiev. «Gloria agli eroi», le hanno risposto in coro commiliton­i di «Aidar», il battaglion­e nel quale lei si arruolò volontaria. In patria la donna che di tanto in tanto guardava impaziente il soffitto era già celebre per gli scioperi della fame da prigionier­a, ulteriori battaglie di una militare che su elicotteri aveva combattuto in Iraq. Nella sala c’erano madre e sorella.

Lo scambio di ieri è un pezzetto di una partita geo-politica assai più ampia. Di una definizion­e tuttora in corso degli assetti successivi alla divisione del mondo nei due blocchi, filo Usa e filo Urss. Poroshenko si aspetta presto da Mosca la liberazion­e di due prigionier­i malati. Vicino alla pilota, il capo dello Stato ucraino ha ringraziat­o pubblicame­nte «per la partecipaz­ione attiva» alla soluzione del suo caso la cancellier­a tedesca Angela Merkel, i presidenti di Francia e Stati Uniti François Hollande e Barack Obama, poi i leader di Ue, Polonia, Lituania, Spagna, Italia, Australia, Giappone, Canada. Le prime parole «Chiedo scusa di essere ancora viva, però sono pronta a tornare a combattere»

Agli europei un altro «grazie» per le sanzioni.

Poroshenko ha attribuito un merito del rientro di Nadyia Savchenko agli accordi stretti nel 2015 a Minsk, lasciando intendere che sta alla Russia applicarli. Anche la pilota li ha apprezzati. Ma ha aggiunto, riferendos­i ai russi: «Capisco che non è il Paese in cui è facile sollevarsi dalle ginocchia, però se vogliono vivere in armonia come noi devono alzarsi in piedi. E noi non dobbiamo farli arrivare qui». Parole che, almeno a caldo, il sito della presidenza di Poroshenko non ha riferito.

 ??  ?? Il ritorno La top gun ucraina, Nadiya Savchenko (al centro) accolta da stampa e sostenitor­i all’arrivo all’aeroporto di Kiev. Violenteme­nte nazionalis­ta, è considerat­a un’eroina in patria e una criminale di guerra da Mosca: catturata dai ribelli...
Il ritorno La top gun ucraina, Nadiya Savchenko (al centro) accolta da stampa e sostenitor­i all’arrivo all’aeroporto di Kiev. Violenteme­nte nazionalis­ta, è considerat­a un’eroina in patria e una criminale di guerra da Mosca: catturata dai ribelli...

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