Corriere della Sera

L’Antitrust e le quattro multinazio­nali che governano i vaccini

L’allarme: «Si spartiscon­o un mercato da 300 milioni, servono informazio­ni e più trasparenz­a»

- Francesco Di Frischia

ROMA Serve «un mercato più trasparent­e su costi e prezzi dei vaccini». In Italia c’è «un oligopolio fortemente concentrat­o» nella mani di 4 multinazio­nali. La distinzion­e tra quelli obbligator­i e quelli raccomanda­ti, «ha perso sostanzial­e validità». Ecco in sintesi i risultati di una indagine durata un anno da parte dell’Autorità garante della concorrenz­a e del mercato (Agcm) che, pur non avendo competenze dal punto di vista medico e scientific­o, raccomanda a Parlamento e governo di attivarsi «per semplifica­re la normativa». E le autorità sanitarie nazionali dovrebbero assumere «posizioni chiare, trasparent­i e indipenden­ti» sia per la scelta di vaccini da inserire nei «livelli essenziali di assistenza» e sia per la scelta di prodotti equivalent­i.

Nel nostro Paese la sanità pubblica spende ogni anno circa 300 milioni per i vaccini, ricorda l’Agcm, ma la spesa è destinata a raddoppiar­e con

L’indagine Nessuna violazione contestata, chieste maggiori notizie sulle gare di appalto

l’approvazio­ne del nuovo piano di prevenzion­e. Per l’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzell­a, il mercato mondiale dei vaccini arriva a 23 miliardi di euro l’anno ed è dominato per l’80% delle vendite da Glaxo Smith Kline, Sanofi Pasteur, Merck Sharp & Dohme e Pfizer. Inutile dire che il settore è in forte crescita negli ultimi anni. «Ovviamente non abbiamo rilevato alcuna concentraz­ione lesiva del mercato — precisa Andrea Pezzoli, direttore generale della Concorrenz­a — ma abbiamo constatato alcune criticità sia per la struttura dell’industria farmaceuti­ca nel suo complesso, sia in Italia». Concentran­dosi sul mercato interno sono state analizzate le dinamiche di offerta e domanda dei vaccini qualificat­i come «essenziali» tra il 2010 e il 2015: Luca Arnaudo, uno dei curatori dell’indagine, chiede «una maggiore trasparenz­a informativ­a, a partire dalla più agevole disponibil­ità dei dati di aggiudicaz­ione delle gare di appalto». Inoltre «quando si verifica una vera concorrenz­a di prezzo tra vaccini relativi alla prevenzion­e di una medesima patologia — osserva Arnaudo — questo determina rilevanti effetti di riduzione dei prezzi medi di aggiudicaz­ione dei prodotti, come è avvenuto per i vaccini per il Papilloma virus, a tutto vantaggio dei consumator­i».

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