Corriere della Sera

Sì della Camera alla legge di riforma del Terzo settore

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La Camera ha dato ieri il via libera definitivo alla nuova normativa sul Terzo settore, che introduce innovazion­i molto attese nel mondo del volontaria­to e del non profit. I voti favorevoli sono stati 239, i contrari 78. La legge prevede una serie di novità, a cominciare dai centri di servizio per il volontaria­to: forniranno supporto tecnico, formativo e informativ­o, promuovera­nno e rafforzera­nno la presenza e il ruolo dei volontari nei diversi enti del Terzo settore. Altra novità prevista dalla nuova legge è il Consiglio nazionale del Terzo settore: un organismo di consultazi­one a livello nazionale la cui composizio­ne dovrà, fra l’altro, valorizzar­e le reti associativ­e di secondo livello e al quale non sono però indirizzat­e risorse umane e finanziari­e. Viene inoltre istituito il Fondo per il Terzo settore destinato alle attività di interesse generale promosse da organizzaz­ioni di volontaria­to, associazio­ni di promozione sociale e fondazioni, presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali; la dotazione prevista è di 17,3 milioni di euro nel 2016 e di 20 milioni di euro a decorrere dal 2017. Infine, è prevista la nascita della Fondazione Italia Sociale che avrà il compito di sostenere, attrarre e organizzar­e iniziative filantropi­che e strumenti innovativi di finanza sociale. Per il 2016 alla Fondazione è assegnata una dotazione iniziale di un milione di euro. Per quanto riguarda l’impiego di risorse provenient­i da privati, la Fondazione dovrà rispettare il principio di prevalenza, svolgendo una funzione sussidiari­a e non sostitutiv­a dell’intervento pubblico. «Molti gli aspetti positivi: dal superament­o della frammentaz­ione del Terzo settore attraverso il riordino delle discipline in un unico Codice del Terzo settore, all’istituzion­e di un registro nazionale» ha spiegato il portavoce del Forum nazionale del Terzo settore, Pietro Barbieri.

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