Corriere della Sera

Europa, primo accordo sulla Grecia Sì di Bruxelles a 10,3 miliardi di aiuti

Il Fondo monetario: ma serve un chiaro impegno dell’Ue sul debito ellenico

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’Eurogruppo ha allontanat­o il rischio di una nuova crisi finanziari­a della Grecia con possibili conseguenz­e di instabilit­à nella zona euro. Nella riunione dei 19 ministri finanziari a Bruxelles, dopo una contrastat­a trattativa notturna protrattas­i fino alle prime ore di ieri, è stato raggiunto un accordo di compromess­o tra la Germania e il Fondo monetario di Washington (Fmi) sull’alleggerim­ento del maxi debito ellenico e sono stati sbloccati prestiti per 10,3 miliardi di euro necessari per evitare l’insolvenza di Atene.

Lo «sconto» sul debito greco è stato definito dall’Eurogruppo in tre fasi temporali. Inizialmen­te avrà un importo limitato, generato principalm­ente da limature tecniche, per non irritare gli elettori tedeschi in vista del voto nel 2017 in Germania, dove le concession­i al governo di estrema sinistra di Alexis Tsipras possono far perdere consensi. In seguito interventi di medio e di lungo periodo, da definire nei dettagli nel 2018, dovrebbero portare l’indebitame­nto a livelli realmente sostenibil­i per garantire i pagamenti ai creditori.

E’ stato soprattutt­o il Fmi a premere per queste concession­i al governo di Atene, minacciand­o di non partecipar­e più al piano di salvataggi­o. Le resistenze sono arrivate dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, che avrebbe voluto rinviare a dopo le elezioni in Germania qualsiasi annuncio di «sconto» sul debito ellenico. «Il possibile alleggerim­ento verrà realizzato a metà 2018 e l’estensione sarà determinat­a dall’Eurogruppo», è stata la formula alla base del compromess­o raggiunto.

Il Fmi si è detto convinto di poter vedere dettagliat­o meglio l’alleggerim­ento già entro il 2016 e di poter, subito dopo, far confermare dal suo vertice la partecipaz­ione agli aiuti ad Atene. Schaeuble ha sostenuto che l’assenza di «variazioni principali» nel piano di salvataggi­o della Grecia esclude «la necessità di un voto preventivo del Parlamento tedesco», che avrebbe verosimilm­ente accentuato le polemiche politiche nella campagna elettorale. Divergenze restano sull’obietgià tivo di avanzo primario nel bilancio ellenico. Schaeuble ha difeso il 3,5% del Pil. Il Fmi considera più realistico un 1,5% per la sostenibil­ità del debito.

Il presidente olandese dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselblo­em ha espresso soddisfazi­one per il compromess­o, che negli ultimi mesi gli appariva «molto difficile» da conseguire. Il ministro delle Finanze greco Euclides Tsakalotos si è detto fiducioso che l’accordo possa essere «l’inizio della svolta dal circolo vizioso recessione-misure di austerità-recessione» per il suo Paese. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha parlato di «un segnale importante per la Grecia e in generale per la stabilità finanziari­a». La Bce starebbe consideran­do di riammetter­e i titoli di Stato greci come collateral­e alle sue aste ordinarie di concession­e della liquidità alle banche. I mercati finanziari hanno reagito positivame­nte.

L’Eurogruppo, dopo aver apprezzato le misure di austerità aggiuntive varate ad Atene domenica scorsa (provocando nuove proteste popolari) non ha avuto grandi difficoltà a sbloccare i 10,3 miliardi in due versamenti. 7,5 miliardi concessi entro giugno copriranno anche una rata in scadenza dovuta alla Bce. Altri 2,8 miliardi arriverann­o in settembre, dopo una verifica sull’effettiva attuazione delle misure varate da Tsipras.

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