Cinque anni a inseguire Bianconeri troppo lontani
Buffon; Birindelli, Kovac, Boumsong, Chiellini; Marchionni (Camoranesi 32’ s.t.), Paro, Giannichedda (Boijnov 7’ s.t.), Nedved, Del Piero (Palladino dal 40’ s.t.), Zalayeta. In panchina: Mirante, Balzaretti, Marchisio, Guzman. Allenatore: Didier Deschamps.
Il 9 settembre di dieci anni fa, un sabato, la Juventus debutta in serie B appesantita dalla zavorra di Calciopoli. A Rimini, stadio Romeo Neri, fa caldo nel vero senso della parola e il risultato dell’incontro (1-1 con botta e risposta nel secondo tempo del giovane Paro e di quella vecchia lenza di Ricchiuti) ne è la prova provata.
I romagnoli allenati da Leonardo Acori pigiano sull’acceleratore e chiudono i più blasonati avversari all’angolo nonostante quasi mezz’ora di inferiorità numerica per l’espulsione di Cristiano. Tra i giocatori di casa si segnalano il portiere Samir Handanovic e l’attaccante Alessandro Matri.
Alzi la mano chi, in quel lontano sabato ancora estivo, avrebbe potuto immaginare come, dieci anni più tardi, i bianconeri rigenerati dal giovane presidente Andrea Agnelli e da Beppe «Richelieu» Marotta sarebbero riemersi più duri e più puri di prima riuscendo a scavare un abisso tra sé e la concorrenza.
L’opinione comune era che Calciopoli avrebbe sferrato a Madama un colpo mortale e invece i 5 scudetti di fila sono la fotografia di una dittatura feroce e imbarazzante al tempo stesso. Sulla vetta del calcio italiano c’è la Juve, più sotto, quasi invisibili, tutti gli altri: il Napoli e la Roma con 96 gol incassati in più, l’Inter con 157 punti in meno, la Fiorentina con 40 sconfitte in più, il Milan con 49 vittorie in meno, la Lazio con 82 gol segnati in meno.
Dal 9 settembre del 2011 (JuveParma 4- 1) al 14 maggio scorso (Juve-Sampdoria 5-0) i bianconeri hanno totalizzato 451 punti lasciando il Napoli a 89 lunghezze, la Roma a 98, il Milan a 133, la Fiorentina a 142, la Lazio a 149 e l’Inter a 157. Il che significa un distacco medio a stagione di 17,8 punti per il Napoli, di 19,6 per la Roma, di 26,6 per il Milan, di 28,4 per la Fiorentina, di 29,8 per la Lazio e addirittura di 31,4 per l’Inter! Un dominio costruito più sulla solidità difensiva che sulla capacità di offendere se è vero, come in effetti è vero, che nel quinquennio in esame il Napoli ha segnato lo stesso numero di gol dei bianconeri (366) mentre la vera differenza corre attorno alle reti incassate: 111 per la Juve, 96 in più per Napoli & Roma, 103 per il Milan, 108 per la Fiorentina, 122 per la Lazio e 126 per l’Inter.
Un ultimo dato, giusto per favorire qualche sindrome depressiva sparsa. Nel quinquennio 2011-2016 la Juve ha giocato un totale di 60 partite di campionato contro le avversarie storiche (dal computo è escluso il Torino, in serie B nella stagione 2011-2012) perdendone soltanto sette: 3/11/12: Juve-Inter (1-3); 25/11/12: MilanJuve (1-0); 16/2/13: Roma-Juve (1-0); 20/10/13: Fiorentina-Juve (4-2); 30/3/14: Napoli-Juve ( 2- 0); 30/ 8/ 15: Roma- Juve ( 2- 1); 26/ 9/ 15: Napoli- Juve (2-1). Prosit!