Corriere della Sera

Nibali pedala tra esami, rabbia e confusione

Analisi per il siciliano infastidit­o dalle critiche («non mi rispettano») e non protetto dalla squadra

- Marco Bonarrigo

La lista degli esami — infinita — pare quella prescritta a un acciaccati­ssimo pensionato: emocromo completo, profilo steroideo e ormonale, cortisolo e Cpk, immunoglob­uline per citomegalo­virus e mononucleo­si. Ma questa mattina a Vincenzo Nibali

PINEROLO 374 m Milano passa per la cruna dell’ago (80-88) a Venezia, cerca e trova il riscatto nella continuità difensiva (26-47 i rimbalzi). Il filo nell’ago di una partita durissima lo mette Kruno Simon ( foto, 25 punti con 5/7 da 3). Semifinale in pareggio (2-2): la EA7 si riprende il fattore campo. Domani si torna al Forum di Assago. Nelle rotazioni di Repesa, a furor di popolo, fuori Jenkins e dentro Sanders, che parte in quintetto e con 8 punti lancia Milano al primo vantaggio Emilio Magni, medico del siciliano — arriverann­o sabato. Gli altri lunedì o martedì». Come dire: di presentare un certificat­o medico e tornarsene a casa in anticipo non se ne parla.

Ieri Nibali ha corso protetto nella pancia del gruppo lanciando (8-17), prima della distorsion­e alla caviglia che lo toglierà dalla partita. Un sontuoso Pargo, la mobilità di Krubally e gli occhi di tigre di Tonut fanno rientrare Venezia (29-29). Sempre avanti la EA7, sempre a ruota l’Umana (immenso Ortner), fino alla spallata del capitano Gentile che dopo 0/11 al tiro infila 11 punti (e 7 rimbalzi) negli ultimi 4’ per lo scatto finale (6575 al 36’) di Milano. Questa sera (20.45, diretta RaiSport1 e SkySport2) Reggio Emilia, in gara 5, parecchi strali ai giornalist­i e ai fustigator­i dei social media che «non rispettano la mia persona» e la sua sofferenza. Non vuole mollare, non sa spiegarsi i motivi della disfatta. L’allenatore Slongo per la prima volta parla di «valori fisiologic­i abbassati, che però Vincenzo non percepisce». Insomma, il motore batte in testa ma il contagiri mentale del fuoriclass­e non lo registra e gli fa sciupare energie preziose all’inizio delle salite, lasciandol­o svuotato quando la corsa entra nel vivo. Slongo giustifica la scelta di allungare di 5 millimetri Firma Vincenzo Nibali alla partenza della tappa: ieri giornata tranquilla per il campione azzurro (Ansa) la lunghezza delle pedivelle, delicatiss­imo fulcro della pedalata, con la ricerca di «maggiore resistenza in salita a dispetto della brillantez­za negli scatti». Decisione discussa come pure è criticato il tardivo arrivo (venerdì) dei boss supremi di Astana, chiamati a riportare ordine in un team dove non si capisce più chi comanda, chi parte e chi resta.

E la tappa? Doveva essere quella della riscossa di velocisti e passisti italiani. E invece Pozzato ha sbagliato i tempi, Colbrelli strada (è finito in un fosso), Modolo e Nizzolo tutto il resto. Ha vinto il solito tedesco, Roger Kluge, ex pistard che ha nobilitato il suo modesto curriculum stradistic­o anticipand­o la volatona. Oggi frazione infinita (240 chilometri) con salita finale velenosa che può far male soprattutt­o a chi sta già male.

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