Nibali pedala tra esami, rabbia e confusione
Analisi per il siciliano infastidito dalle critiche («non mi rispettano») e non protetto dalla squadra
La lista degli esami — infinita — pare quella prescritta a un acciaccatissimo pensionato: emocromo completo, profilo steroideo e ormonale, cortisolo e Cpk, immunoglobuline per citomegalovirus e mononucleosi. Ma questa mattina a Vincenzo Nibali
PINEROLO 374 m Milano passa per la cruna dell’ago (80-88) a Venezia, cerca e trova il riscatto nella continuità difensiva (26-47 i rimbalzi). Il filo nell’ago di una partita durissima lo mette Kruno Simon ( foto, 25 punti con 5/7 da 3). Semifinale in pareggio (2-2): la EA7 si riprende il fattore campo. Domani si torna al Forum di Assago. Nelle rotazioni di Repesa, a furor di popolo, fuori Jenkins e dentro Sanders, che parte in quintetto e con 8 punti lancia Milano al primo vantaggio Emilio Magni, medico del siciliano — arriveranno sabato. Gli altri lunedì o martedì». Come dire: di presentare un certificato medico e tornarsene a casa in anticipo non se ne parla.
Ieri Nibali ha corso protetto nella pancia del gruppo lanciando (8-17), prima della distorsione alla caviglia che lo toglierà dalla partita. Un sontuoso Pargo, la mobilità di Krubally e gli occhi di tigre di Tonut fanno rientrare Venezia (29-29). Sempre avanti la EA7, sempre a ruota l’Umana (immenso Ortner), fino alla spallata del capitano Gentile che dopo 0/11 al tiro infila 11 punti (e 7 rimbalzi) negli ultimi 4’ per lo scatto finale (6575 al 36’) di Milano. Questa sera (20.45, diretta RaiSport1 e SkySport2) Reggio Emilia, in gara 5, parecchi strali ai giornalisti e ai fustigatori dei social media che «non rispettano la mia persona» e la sua sofferenza. Non vuole mollare, non sa spiegarsi i motivi della disfatta. L’allenatore Slongo per la prima volta parla di «valori fisiologici abbassati, che però Vincenzo non percepisce». Insomma, il motore batte in testa ma il contagiri mentale del fuoriclasse non lo registra e gli fa sciupare energie preziose all’inizio delle salite, lasciandolo svuotato quando la corsa entra nel vivo. Slongo giustifica la scelta di allungare di 5 millimetri Firma Vincenzo Nibali alla partenza della tappa: ieri giornata tranquilla per il campione azzurro (Ansa) la lunghezza delle pedivelle, delicatissimo fulcro della pedalata, con la ricerca di «maggiore resistenza in salita a dispetto della brillantezza negli scatti». Decisione discussa come pure è criticato il tardivo arrivo (venerdì) dei boss supremi di Astana, chiamati a riportare ordine in un team dove non si capisce più chi comanda, chi parte e chi resta.
E la tappa? Doveva essere quella della riscossa di velocisti e passisti italiani. E invece Pozzato ha sbagliato i tempi, Colbrelli strada (è finito in un fosso), Modolo e Nizzolo tutto il resto. Ha vinto il solito tedesco, Roger Kluge, ex pistard che ha nobilitato il suo modesto curriculum stradistico anticipando la volatona. Oggi frazione infinita (240 chilometri) con salita finale velenosa che può far male soprattutto a chi sta già male.