Nuova inchiesta su Pizzarotti: l’alluvione? Io corretto
Il sindaco di Parma è già sospeso dal Movimento 5 Stelle per l’avviso di garanzia sul Teatro Regio
Neppure il tempo di entrare e Chiara Appendino resta bloccata tra le cassette di frutta e il bancone del pesce. Il mercato di via Madama Cristina, uno dei più antichi e grandi della città, è diventato riserva di caccia. Piero Fassino ha annunciato una visita nei prossimi giorni. La candidata dei Cinque Stelle si è fatta vedere ieri mattina, ricevendo una accoglienza quasi euforica, costretta come è stata a fermarsi più volte causa accerchiamento di sostenitori e curiosi.
L’incontro casuale tra i due rivali all’ora di pranzo in un ristorante in zona San Salvario, a metà tra borghesia e immigrazione, movida e spaccio, è prova del fatto che la partita si gioca nelle aree un tempo popolari, a ridosso del centro, dove l’astensione ha penalizzato sia Pd che M5S. Dopo il giro dei mercati Davide Bono, il capo dei pentastellati piemontesi, ha avuto l’idea di fare un salto nel locale preferito da Beppe
Federico Pizzarotti è di nuovo al centro di un’inchiesta giudiziaria. È indagato, assieme a quattro funzionari, per disastro colposo per l’esondazione del torrente Baganza che il 13 ottobre 2014 provocò danni per oltre cento milioni. Ma questa volta il sindaco di Parma non avrà problemi con il M5S che lo ha sospeso nel maggio scorso per non aver reso noto l’avviso di garanzia ricevuto per le nomine dei vertici del Teatro Regio. Ad oggi la Grillo. Al tavolo più grande erano già seduti Fassino e i volontari del suo comitato, reduci da un porta a porta durato ore nello stesso quartiere. «Buon giorno, buon pranzo e in bocca al lupo» ha detto Appendino. «Grazie, anche a lei» ha replicato Fassino senza alzarsi, allungando la mano per una stretta non molto calorosa da entrambe le parti.
Le parole e il ritmo forsennato con le quali è ripartita la campagna elettorale dicono che conterà solo il lavoro sul terreno e lo scontro generazionale, annunciato dalle locandine dei giornali locali che dopo aver esaminato i flussi del primo voto assegnano in blocco i giovani ad Appendino e gli anziani a Fassino. Ma questa è solo la versione ufficiale, accreditata dai rispettivi comitati. In una competizione che all’improvviso si rivela aperta come non mai, conta ogni voto, non solo quelli dei renitenti alle urne, conta ogni blocco sociale. Non a caso Appendino ha annunciato ieri l’arruolamento di Marco Giusta, presidente dell’Arcigay torinese, che in caso di vittoria farà parte della sua Procura non ha notificato nulla agli indagati perché non ci sono stati atti che richiedano l’intervento dei legali.
A Pizzarotti gli inquirenti contestano di non aver dato il giusto peso, e non aver quindi adottato tutti i provvedimenti conseguenti, a un fax che lanciava l’allarme per la forte precipitazione in arrivo. Tutto si gioca nel breve volgere di due giorni. Quelli che passano da sabato 11 ottobre alle 16.57, quando il Comune riceve la comunicazione via fax alle 13.49 con l’indicazione «allerta uno» (la meno grave), a lunedì 13 alle 16.59 quando scatta la mobilitazione ma ad esondazione già in pieno corso. Comunicazioni che, però, il sindaco non poteva ricevere personalmente perché era impegnato a Roma al Circo Massimo nella manifestazione del M5S.
Pizzarotti, colto dalla notizia al rientro da una missione in Cina, mostra tranquillità. «Non posso fare altro che ribadire come queste, Osvaldo Napoli era stato accusato di essere una quinta colonna del partito della Nazione. Il candidato di Forza Italia non ha mai nascosto la sua simpatia per il sindaco uscente, al quale deve anche la presidenza della società di servizi per i Comuni dell’Anci, presieduto proprio da Fassino, incarico che gli vale uno stipendio annuale da 48 mila euro lordi. Forse questo intreccio c’entra qualcosa con la rivedibile performance elettorale, 5,3 per cento. Ma Napoli non deflette. «Gli elettori sono sufficientemente intelligenti da capire qual è la scelta giusta». Non una indicazione di voto, ma quasi.
Anche il notaio Alberto Morano era stato prodigo di complimenti a Fassino, lodato per le sue politiche di accoglienza, dettaglio che aveva fatto imbestialire Matteo Salvini, il suo principale sponsor. Il candidato di Lega Nord e Fratelli d’Italia, titolare di un 8,3%, si adegua ai dettami del capo, che sostiene Appendino. Con qualche distinguo, e l’opzione della scheda bianca. «Io di certo non voto Fassino. Ma questo non L’emergenza Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti il 28 ottobre 2014 fa un sopralluogo nella zona della esondazione che l’attivazione della fase di attenzione era classificata di tipologia 1 (quella meno grave) e che l’attivazione dell’“allerta” è pervenuto alla Protezione civile alle 16.59 di lunedì quando il fenomeno era già in atto in tutta la sua virulenza». Il sindaco ricorda anche che non vi furono vittime, che Parma fu colpita non meno di altri paesi vicini e che tutto tornò alla normalità in pochi giorni.