Corriere della Sera

La bimba che scoprì un osso di mammut

Cremona, l’ha dissotterr­ato da sola. Il papà: era felicissim­a

- di Claudio Del Frate

Con il reperto Emma Persico, 8 anni, con l’osso di mammut trovato in riva al Po, messo a confronto con quello del museo di Leiden Dal terreno spuntava solo la punta dell’osso annerito, che poteva essere confuso con un sasso. Lei l’ha individuat­o e tirato fuori da sola. Siamo rimasti tutti di stucco, la bimba non stava più ferma per la contentezz­a».

Il Po, che oggi lambisce città, fabbriche e campi coltivati, prima che l’uomo lo abitasse era circondato da paludi dove dominavano bisonti, grandi cervi. E anche mammut. «Ma ritrovare ossa di questi animali non è affatto facile — aggiunge Daniele Persico — bisogna cercarli dopo le piene del fiume, quando l’acqua smuove i fondali più profondi».

Così è successo durante un genere di «caccia al tesoro» a

cui Emma partecipa da tempo con entusiasmo. L’osso, il pezzo di una tibia «di un esemplare presumibil­mente giovane» ipotizza il paleontolo­go, è stato messo a confronto con fotografie e tavole del museo di Leiden, in Olanda e da lì è giunta la conferma («Lo dico con certezza, altrimenti mi tocca cambiar mestiere » scherza papà Daniele) .

E l’esploratri­ce in erba che ne dice? «Da grande voglio fare la veterinari­a, voglio continuare a lavorare con gli animali» ha ripetuto più volte al padre. Il quale è pronto a incoraggia­re la passione della figlia « ma senza forzature, magari è solo il sogno di una bambina». L’augurio è ovviamente che le aspettativ­e possano concretizz­arsi. «Così magari — conclude il genitore— avrà più facilità a trovare lavoro di quanto è capitato a me con gli animali estinti».

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