L’Opa sugli elettori leghisti dei Cinque Stelle al Nord: possiamo prenderne molti
Borrelli (Rousseau): i temi chiave sono sicurezza, tasse e imprese Su Favara nuovo duello con il Pd. L’assessore designato M5S lascia
Gli ammiccamenti reciproci sembrano non terminare mai. Almeno sul fronte Carroccio-Movimento Cinque Stelle. Dopo Milano, Roma, Torino, ieri è stata la volta di Bologna. Massimo Bugani, candidato sindaco per i pentastellati, ha spiegato che «Virginio Merola e il Pd, per noi sono il “lato oscuro della Forza”, il monolite combattuto da sempre», mentre Lucia Borgonzoni viene dipinta come «una donna sola contro tutti. Ma se l’è giocata mediaticamente molto bene e so che qualcuno di noi preferirà lei».
Eppure oltre l’orizzonte di quello che è diventato l’asse tutto politico in chiave ballottaggi anti-Renzi si sta delineando un disegno preciso, un’area di scontro al Nord per contendersi gli elettori in vista delle future Politiche. I Cinque Stelle sono pronti a lanciare un assalto, o per dirla in termini un po’ più imprenditoriali, un’Opa nei confronti del mondo leghista.
«Stiamo mettendo a punto un piano per il Nord, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia», ammette David Borrelli, eurodeputato e membro dell’associazione Rousseau con Bugani e Davide Casaleggio. I temi, guarda caso, sono quelli che strizzano l’occhio all’area moderata di Forza Italia e del Carroccio: sicurezza, imprese, riduzione delle imposte. «Possiamo andare ad intercettare molti dei loro voti», dice Borrelli. Che prosegue: «Ci sono diversi punti di contatto tra noi e grandissime differenze, ma voglio ricordare che quando la Lega in passato è stata in difficoltà una buona parte del loro elettorato si è rivolta a noi sia in termini elettorali sia come ingressi nei gruppi locali».
«L’obiettivo è quello, in ottica Italicum, di far comprendere a quegli elettori che solo con il M5S e le mani libere si possono cambiare le cose», spiega Stefano Buffagni, consigliere regionale lombardo, considerato molto vicino a Luigi Di Maio. Sia Borrelli sia Buffagni ricordano l’attenzione verso le piccole e medie imprese. «Vanno abbassate le imposte Città sul lavoro e sulle imprese creando un rapporto paritario tra stato e privati, a partire dal fisco — ricorda l’esponente lombardo —: ad esempio è inaccettabile dover versare l’Iva, non ancora incassata, quando lo Stato non salda i suoi debiti». In realtà i Cinque Stelle a livello di tasse punteranno sulla semplificazione nel rapporto con il fisco e sulla riduzione di Irap e Ires. Per le imprese stanno lavorando sull’accesso al credito e sul rilancio dell’edilizia (ma senza cementificare), ma uno dei punti chiave in salsa nordista sarà il tema della sicurezza. «Va garantita assicurando la certezza della pena agevolando i processi, non lavorando per allungarli», commenta Buffagni. «La Lega non ha saputo far nulla sulla gestione dell’immigrazione», puntualizza il deputato piemontese Davide Crippa. E afferma: «Serve tutela dei cittadini e una gestione corretta dei flussi: noi da tempo abbiamo chiesto la revisione del trattato di Dublino».
Intanto si apre un caso Favara. Nel comune dell’Agrigentino dove il Movimento è impegnato al ballottaggio, è finito nel mirino l’assessore designato Angelo Todaro perché «cognato di Antonio Costa, accusato di aver favorito la latitanza del superboss Gerlandino Messina: il mafioso arrestato nel 2010, quando era tra i 30 latitanti più ricercati al mondo, proprio nella palazzina dove viveva Costa», secondo quanto riporta il sito moralizzatore.it. Todaro ha fatto un passo indietro, mentre sulla Rete è partito l’attacco pd. «Aspettiamo spiegazioni di Di Battista e Di Maio», attacca Alessia Rotta. «Parentele inquietanti», fa eco Stefano Esposito.