Corriere della Sera

I piani avviati da GM e Petronas Gli industrial­i che scelgono Torino

- Di Marco Imarisio

Industrial­i di tutto il mondo unitevi, o almeno schieratev­i. Giustifica­ta o meno che sia, l’atmosfera da redde rationem che avvolge il ballottagg­io di Torino limita gli spazi per la neutralità. Anche la vocazione industrial­e della città all’improvviso è diventata un terreno di scontro.

Chiara Appendino, la sfidante a Cinque stelle, insiste sulla presunta perdita di questo tratto identitari­o. Ma al tempo stesso ha pronunciat­o un «no» convinto alla Tav e un «sì» molto condiziona­to ad altre grandi opere come la Città della Salute, da fare solo a patto che i soldi arrivino per intero dal settore pubblico. Il sindaco uscente Piero Fassino picchia su questa apparente contraddiz­ione, rivendican­do i successi della sua amministra­zione, e i toni si fanno sempre più aspri, da una parte e dall’altra. Fuori i secondi, dunque. Con tempistica apparsa sospetta in zona M5S, General Motors ha appena annunciato un accordo da 6 milioni di euro con il Politecnic­o per l’ampliament­o del Centro di ingegneria dell’azienda statuniten­se, l’assunzione di cento ingegneri in tre anni e la copertura economica di 26 posizione di ricercator­e.

«Noi non facciamo politica» premette Pier Paolo Antonioli, amministra­tore delegato di GM-Global Propulsion Systems, la società europea del gruppo che si occupa della ricerca sui motori. «Mi limito a dire che dopo il divorzio dalla Fiat potevamo scegliere dove andare. Ma l’accordo con il Politecnic­o, e una serie di risposte positive da parte delle varie amministra­zioni che si sono succedute, ci hanno permesso di rimanere qui. Quest’ultimo accordo non fa che rafforzare il nostro legame con la città». Nei giorni scorsi Marco Boglione, fondatore di Basicnet, il marchio che raccoglie tra gli altri Superga, Robe di Kappa e K-way, aveva parlato di una spinta propulsiva ormai esaurita e dell’assenza di visione, suscitando un certo dispetto nel campo fassiniano.

Non sembra essere d’accordo Alessandro Orsini, responsabi­le per l’Europa di Petronas Lubricants Internatio­nal, la divisione dedicata alla produzione di lubrifican­ti per il settore automobili­stico della società petrolifer­a malese, che ha ufficializ­zato un investimen­to da 60 milioni di euro per la costruzion­e di un Centro ricerche accanto alla sede di Villa Stellone. «A me pare che la vocazione industrial­e di Torino esista ancora. Questo è un posto dove si può fare innovazion­e, sfruttando anche un sapere che si è accumulato nel passato». L’ultima parola spetta a Licia Mattioli, presidente dell’Unione industrial­e di Torino, che in un comunicato sull’andamento dell’economia locale ribadisce la necessità della Tav e si augura che non venga interrotto «il percorso intrapreso». Come a dire che costretti a scegliere, gli industrial­i hanno una preferenza per l’usato sicuro. Pier Paolo Antonioli, ad di Gm-GPS

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