Corriere della Sera

Il governo affronta i temi dell’immigrazio­ne islamica

- Danilo Taino

A rischio Migranti musulmane, con velo e cellulare. Alcune di loro sarebbero costrette alla poligamia o al matrimonio forzato, anche prima del raggiungim­ento della maggiore età ai tedeschi l’apertura delle frontiere a centinaia di migliaia di rifugiati: va in parallelo a una nuova legge sull’immigrazio­ne; al sistema di obbligo di frequenza dei corsi di tedesco, che sta iniziando a funzionare; alla ricerca di alloggi e posti di lavoro per chi è arrivato.

Il problema dei rapporti familiari nelle comunità di stretta osservanza musulmana pare essere piuttosto serio. Naturalmen­te, in Germania la legge vieta e punisce la poligamia. Così come i matrimoni forzati. Succede però che non pochi profughi maschi sarebbero arrivati in Europa con già due mogli. Altri tendono a non celebrare matrimoni riconosciu­ti dallo Stato ma a sposarsi solo nelle loro comunità, dove la poligamia è accettata, tanto che lì, ad esempio, si decidono le divisioni delle eredità in caso di morte del marito. Statistich­e ufficiali sul fenomeno non ce ne sono ma, secondo alcune stime citate nel 2012 dal settimanal­e Spiegel, a Berlino un maschio adulto di origine araba su tre avrebbe due mogli. Nel 2013, il presidente federale Joachim Gauck fu coinvolto in un «incidente» quando diventò padrino onorario di un neonato, settimo figlio di un musulmano del Kosovo che poi si seppe vivere con due «mogli». Ci sono poi i casi di matrimoni forzati nei quali una ragazza è costretta a sposarsi in moschea da minorenne per poi registrare il matrimonio civile quando ha raggiunto la maggiore età. Tutti reati penali.

«Nessuno che arriva da noi ha il diritto di mettere le sue radici culturali o le sue convinzion­i religiose al di sopra della nostra legge — ha detto Maas al quotidiano Bild —. Per questa ragione, in Germania i matrimoni multipli non possono essere riconosciu­ti».

La legge e le pene per il reato di poligamia ci sono, solo che finora le autorità hanno spesso finto di non sapere. La novità dovrebbe essere che ora il governo ha deciso di intervenir­e, anche se Maas non ha precisato come. Anche i matrimoni forzati, soprattutt­o quelli che coinvolgon­o ragazze minorenni, saranno monitorati e perseguiti. «Non li possiamo tollerare», ha sostenuto il ministro. Ma in quale modo intervenir­e? Ci sono centinaia di casi, per dire, di profughi maschi che arrivano già sposati a una minorenne. In quelle circostanz­e, la regola vorrebbe che, nel momento in cui mettono su famiglia in Germania, le autorità preposte al welfare dei giovani prendano in consideraz­ione il caso e decidano se i due possano stare assieme oppure no. Decisione ben difficile.

Più in generale, alcune organizzaz­ioni musulmane dubitano che lo Stato possa vietare a un uomo e a una donna di sposarsi in una moschea. L’obbligo di contrarre matrimonio prima civile e poi religioso, d’altra parte, in Germania è stato abolito nel 2009 — tra molte proteste — proprio in ossequio alla libertà di religione di alcune comunità che tradiziona­lmente non contemplan­o lo sposarsi di fronte all’autorità statale.

@danilotain­o

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