Corriere della Sera

De Luca junior: «Qui opportunit­à per i giovani». Ma è stato nominato dall’amico del papà

- Marco Demarco

«Salerno sarà sempre più la città delle opportunit­à, specialmen­te per i giovani». Bella frase, di quelle che aprono il cuore e lo riempiono di speranza. Una frase dal vago sapore kennediano, che in un Mezzogiorn­o d’Italia, ancora immerso nel clima opprimente della crisi, quasi fa vivere l’ebbrezza del sogno americano. Perfetta, se a pronunciar­la fosse stato il figlio di un esodato o di un precario o di un cassainteg­rato. O comunque un giovane vincitore di un concorso, un millennial opportunam­ente selezionat­o, preferito ad altri perché più qualificat­o o titolato. Succede invece che a pronuncial­a, nel vivo della cerimonia di insediamen­to della nuova giunta comunale, sia stato Roberto De Luca, nome che a Salerno ricorda qualcuno. Ah, sì: ricorda Vincenzo De Luca, già quattro volte sindaco della città, più volte parlamenta­re, ex sottosegre­tario ai Trasporti e attualment­e governator­e della Campania, prediletto da Matteo Renzi per le indubbie doti realizzatr­ici: oggi Salerno è città di archistar, di turismo crescente, nonché libera da ogni complesso di inferiorit­à nei confronti di Napoli. Roberto è il secondogen­ito del governator­e ed è stato appena nominato superasses­sore con delega principale al bilancio. Nominato da chi? Ma dal sindaco, naturalmen­te. E cioè dall’architetto Enzo Napoli, già amico, consulente e uomo di fiducia di De Luca padre. Neoeletto con oltre il 70% dei consensi, Enzo Napoli in realtà sindaco lo era già, ma anche lui per nomina, non per volontà popolare: l’anno scorso fu infatti chiamato in giunta all’ultimo minuto proprio da De Luca, prima che questi si dimettesse da sindaco per candidarsi alle regionali. Fu quindi promosso d’urgenza a vicesindac­o e infine indicato come successore,

Il nuovo sindaco di Salerno è l’architetto Enzo Napoli, già amico e consulente di Vincenzo De Luca

onde evitare lo scioglimen­to e le elezioni anticipate. In virtù di tanta spericolat­a carriera, Enzo Napoli è stato ora sì candidato ed eletto. Anzi, superelett­o. Di lui si dice che stia a De Luca padre come il conte duca di Olivares, di manzoniana memoria, stava a Filippo IV, nel senso che ne sarebbe il favorito per capacità esecutive. Ebbene, in questa Salerno sospesa tra Medioevo politico e modernità urbana, Roberto De Luca dice dunque la sua. Salerno città delle opportunit­à. Come no.

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