De Luca junior: «Qui opportunità per i giovani». Ma è stato nominato dall’amico del papà
«Salerno sarà sempre più la città delle opportunità, specialmente per i giovani». Bella frase, di quelle che aprono il cuore e lo riempiono di speranza. Una frase dal vago sapore kennediano, che in un Mezzogiorno d’Italia, ancora immerso nel clima opprimente della crisi, quasi fa vivere l’ebbrezza del sogno americano. Perfetta, se a pronunciarla fosse stato il figlio di un esodato o di un precario o di un cassaintegrato. O comunque un giovane vincitore di un concorso, un millennial opportunamente selezionato, preferito ad altri perché più qualificato o titolato. Succede invece che a pronunciala, nel vivo della cerimonia di insediamento della nuova giunta comunale, sia stato Roberto De Luca, nome che a Salerno ricorda qualcuno. Ah, sì: ricorda Vincenzo De Luca, già quattro volte sindaco della città, più volte parlamentare, ex sottosegretario ai Trasporti e attualmente governatore della Campania, prediletto da Matteo Renzi per le indubbie doti realizzatrici: oggi Salerno è città di archistar, di turismo crescente, nonché libera da ogni complesso di inferiorità nei confronti di Napoli. Roberto è il secondogenito del governatore ed è stato appena nominato superassessore con delega principale al bilancio. Nominato da chi? Ma dal sindaco, naturalmente. E cioè dall’architetto Enzo Napoli, già amico, consulente e uomo di fiducia di De Luca padre. Neoeletto con oltre il 70% dei consensi, Enzo Napoli in realtà sindaco lo era già, ma anche lui per nomina, non per volontà popolare: l’anno scorso fu infatti chiamato in giunta all’ultimo minuto proprio da De Luca, prima che questi si dimettesse da sindaco per candidarsi alle regionali. Fu quindi promosso d’urgenza a vicesindaco e infine indicato come successore,
Il nuovo sindaco di Salerno è l’architetto Enzo Napoli, già amico e consulente di Vincenzo De Luca
onde evitare lo scioglimento e le elezioni anticipate. In virtù di tanta spericolata carriera, Enzo Napoli è stato ora sì candidato ed eletto. Anzi, supereletto. Di lui si dice che stia a De Luca padre come il conte duca di Olivares, di manzoniana memoria, stava a Filippo IV, nel senso che ne sarebbe il favorito per capacità esecutive. Ebbene, in questa Salerno sospesa tra Medioevo politico e modernità urbana, Roberto De Luca dice dunque la sua. Salerno città delle opportunità. Come no.