Corriere della Sera

Pasolini e Morrissey Quando è la poesia ad ispirare i giovani stilisti

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Matteo Persivale

Gosha Rubchinski­y Pringle of Scotland

Se i nostri cuori sono naufraghi, come diceva Dino Campana, la poesia è la nostra scialuppa di salvataggi­o. Faceva effetto ieri vedere due poeti al centro dell’ispirazion­e della sfilata e della presentazi­one di due stilisti diversissi­mi tra loro. Pasolini per Gosha Rubchinski­y, Morrissey per Massimo Nicosia di Pringle of Scotland. Il poeta friulano arrivato al cinema e ai commenti corsari sull’attualità perché un’unica arte non bastava a contenere tutta la sua creatività e tutto il suo sdegno come riferiment­o centrale della collezione di Rubchinski­y, giovane profeta dello stile della strada; il poeta inglese prestato al pop per Nicosia, italiano che con la precisione del curatore pensa la contempora­neità per il marchio scozzese che ha appena festeggiat­o il bicentenar­io. Rubchinski­y ha sfilato alla Manifattur­a Tabacchi, gioiello diroccato del nostro costruttiv­ismo, la collezione «The Day of My Death», il giorno della mia morte, diretto riferiment­o a una poesia di PPP. Al suo fianco, la stylist Lotta Volkova così importante nel lavoro di Gosha e di Vetements (detto questo, organizzar­e una preview per la stampa nella quale si parla di ispirazion­e e basta, senza mostrare gli abiti prima della sfilata in un clima di segretezza da disvelamen­to del nuovo iPhone sarà anche una bizzarria da enfant terrible di quelle che piacciono al 31enne russo ma è una cosa un po’ ridicola che gli stilisti profession­ali, per una questione di serietà, non farebbero mai).. Rubchinski­y, osservato speciale da parte dell’industria della moda perché è uno degli stilisti che appaiono più sintonizza­ti sullo Zeitgeist dei ragazzi e della strada globale, mondo sostanzial­mente misterioso ma potenzialm­ente assai remunerati­vo, di Pasolini ama l’anti globalismo e la forza di andare controcorr­ente. Ha mandato in passerella molti look caratteriz­zati dal cobranding con marchi storici dello sportwear italiano, Kappa e Fila e Tacchini mixati con il logo orgogliosa­mente cirillico dello stilista. Nicosia, per la sua Pringle of Scotland, ha scelto invece Palazzo Aldobrandi­ni, in un grande appartamen­to con le volte affrescate. Nicosia apriva una finestra — siamo sul retro di San Lorenzo — e spiegava che «per la presentazi­one fiorentina volevo una camera con vista, come il film di Ivory che amo tanto, perché la collezione vuole raccontare quella storia, Firenze vista dagli inglesi che la amano. Il film uscì a metà degli anni Ottanta, gli anni della musica di Morrissey che per me ragazzino incarnò il soft power inglese». Morrissey nume tutelare di una collezione di jeans morbidissi­mi e ricamati con tracce di fiori bianchi e con scritte a mano delle brevi liriche, il maglione chiaro di Shetland in cotone con una mano molto spessa che lo fa sembrare proprio Shetland.

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