I FANNULLONI NON HANNO PAURA DI NIENTE?
La prima domanda che viene in mente dopo aver appreso che ieri, i carabinieri di Maddaloni hanno pizzicato 16 (sedici) di quei professionisti del badge ormai noti come «furbetti del cartellino» è: cosa altro deve accadere perché scompaiano dagli uffici pubblici certe facce di bronzo? Mentre le forze dell’ordine eseguivano le ordinanze di custodia cautelare emesse dai magistrati di Santa Maria Capua Vetere, la stessa Procura chiedeva infatti il rinvio a giudizio di 78 (settantotto) dipendenti del Comune di Orta di Atella «accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato», informa l’Ansa, «per numerosi epidosi di assenteismo. Il blitz della polizia risale in questo caso al 19 giugno del 2015. Esattamente un anno fa. Dettaglio non irrilevante, fra i 78 di Orta di Atella c’è anche il capo della locale polizia municipale. Ovvero chi dovrebbe far rispettare le regole. Così nella retata di ieri alla Asl di Caserta del distretto 13 di Maddaloni non manca un politico locale, consigliere comunale di maggioranza del Comune di Valle di Maddaloni, agli arresti domiciliari. Ossia uno di quelli che dovrebbero scrivere le regole e la cui condotta, al pari di quella di un capo dei vigili urbani, dovrebbe essere d’esempio. Ora aspettiamo l’accertamento delle responsabilità. Ma se anche queste ultime accuse verranno confermate, sarà la prova che non è servita a nulla la retata di un anno fa in un Comune limitrofo. Né lo scandalo clamoroso di Sanremo con il dipendente beccato a timbrare in mutande. Meno che mai intimidisce la minaccia della sanzione in 48 ore (prevista dalla norma approvata ieri). Il sentimento di impunità dev’essere radicato molto in profondità. Dove la vergogna non può arrivare. Sono poche mele marce? Forse. Ma il problema è che fra l’esempio buono e quello cattivo prevale sempre in secondo. E quello, purtroppo, arriva spesso dall’alto.