Corriere della Sera

«Erano anni che non vi vedevo così forti Ma attenti, Zlatan è in agguato»

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI p. tom.

Come quando giocava, Glenn Stromberg non sta fermo un attimo. Prende 200 aerei all’anno, commenta la Premier, la Champions e l’Europeo per due tv svedesi diverse, quella pubblica e quella a pagamento. Poi vende cibi italiani e guarda al nostro Paese da casa sua, sempre la stessa da 32 anni: Bergamo. Dell’Atalanta è ancora oggi il capitano per eccellenza. E anche della Svezia è stato uno dei centrocamp­isti più amati: per la sua capacità di dare sempre tutto in campo. Stromberg, l’Italia affronta la Svezia. La vittoria azzurra col Belgio ha cambiato le cose anche per gli svedesi? «Ho trovato tanti miei connaziona­li disperati, convinti che contro gli azzurri perderemo 3-0 o anche peggio. Ma non è così». Perché?

«Adesso i ruoli si ribaltano. L’Italia deve dettare il gioco, deve cercare gli spazi nei quali inserirsi. E non troverà tutta quella libertà che ha avuto col Belgio». La vittoria azzurra può essere illusoria?

«No, erano anni che non vedevo la vostra Nazionale così forte. Ha fatto una partita

perfetta. Ma è stata anche agevolata dal fatto di giocare contro una squadra che attacca con tanti uomini. Gli azzurri si difendono e ripartono con pochi tocchi, portando l’azione sempre sulla fascia per allargare la difesa avversaria. La loro prestazion­e è stata la migliore dell’Europeo fino adesso». La Svezia ha deluso?

«Ha fatto un primo tempo senza un’azione pericolosa. Però ha lottato, ha messo cuore e intensità. Non sono sorpreso dalla partita che ha fatto contro l’Irlanda, perché quando affronta squadre del proprio livello o inferiori la Svezia ha difficoltà ad avere un gioco fluido». Quindi adesso le parti si invertono?

«Sì, sarà tutta un’altra partita per entrambe».

La stella Ibrahimovi­c, contro il gruppo azzurro: è una sintesi che rende l’idea?

«Sì, c’è una grandissim­a star che magari aiuta la squadra. Ma altre volte deve essere la squadra che aiuta il singolo. Ed è questo il caso

dell’Italia, in cui tutti hanno fatto bella figura. La mancanza di un campione non si è sentita». Il nostro big è Conte?

«Credo che la preparazio­ne intensa che ha fatto l’Italia sia stata molto buona e possa fare la differenza. La corsa degli azzurri col Belgio è stata fantastica. Altro che l’Italia vista al Mondiale, così lenta». Che Ibrahimovi­c trova l’Italia?

«Zlatan può fare molto di più. Però l’altro giorno non gli è arrivato un solo pallone giocabile. Ed è un problema, perché nella Svezia ha sempre avuto compagni di alto livello. Invece adesso, a parte lui, nessuno dei nostri sarebbe titolare nell’Italia. L’unica soluzione è difendersi e provare a portare palloni decenti in avanti». La difesa azzurra sarà all’altezza?

«È un bell’esame anche per loro, soprattutt­o sul gioco aereo: Zlatan di testa è molto più forte del belga Lukaku».

Cosa l’ha fatta innamorare del nostro Paese? «Qui ho costruito la famiglia, a Bergamo sto da Dio: mi piace prendere le cose buone della mia cultura e quella della vostra. Una via di mezzo perfetta». La serie A è così svilita?

«Rispetto ai miei anni ci sono meno campioni, la prima scelta oggi è l’Inghilterr­a. Ma credo che neanche la Premier sia al livello di quella serie A con Platini e Maradona: giocavo uno scontro salvezza con l’Udinese e dall’altra parte c’era Zico. Faticavo a crederci...». L’errore da non fare domani per l’Italia?

«Quello di sottovalut­are la Svezia, perché batterla è sempre difficile. Ricordatev­i del 2004. Ma anche della mia Nazionale, nelle qualificaz­ioni per l’Europeo 1984: due vittorie nette su due conto gli azzurri. Ed erano i campioni del mondo».

Alcuni svedesi ora sono convinti che perderanno nettamente

L’Italia però non troverà tutti gli spazi che il Belgio le ha concesso

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