La resistenza scozzese all’uscita dall’Europa
Nei villaggi gemelli di Kelso (scozzese) e Berwick upon Tweed (inglese): ormai li unisce solo Harry Potter
Di fronte al successo della Brexit il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ripesca lo Scotland Act e minaccia il veto: «Il Parlamento deve decidere sulla base di quel che è giusto per la Scozia».
Prossimi passi Il primo ministro della Scozia Nicola Sturgeon. Nonostante la sconfitta nel referendum per l’indipendenza nel 2014, non ha mai smesso di pensare al modo di salutare per sempre Londra articolo 29.
La vittoria del Leave era così inattesa che non ci aveva pensato nessuno. Neppure il primo ministro Nicola Sturgeon e il suo National party, che nonostante la sconfitta nel referendum del 2014 non ha mai smesso di pensare al modo di salutare per sempre i «Brits». Come anche i suoi connazionali, se è vero che i primi sondaggi fatti dopo la fatal Brexit danno i favorevoli all’indipendenza dalla Gran Bretagna oltre il 60%. Ma la strada per un’altra consultazione non è così agevole. Se David Cameron aveva detto che non ci sarebbe stata una seconda volta, figurarsi cosa può dire il suo successore, consapevole del fatto che il 66% degli scozzesi ha scelto il «Remain», sette punti più di Londra. Altro che euroscettici. Entusiasti, piuttosto.
Allora per arrivarci serve un incidente di percorso che metta in gioco autonomia e amor proprio di un governo e di un popolo. Ed ecco quel paragrafo dello Scotland Act. Sturgeon ne ha subito approfittato. Ieri è apparsa in cinque diverse trasmissioni per ribadire lo stesso concetto. «Il Parlamento deve decidere sulla base di quel che è giusto per la Scozia. E noi non voteremo mai per qualcosa che va contro i nostri interessi». A chi le chiedeva se riesce a immaginare la furia degli inglesi che hanno votato per la Brexit se la Scozia provasse a bloccare l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, il primo ministro ha risposto con fermezza. «Certo che posso, ma è una furia molto simile a quella che provano gli scozzesi, ora che siamo messi davanti alla prospettiva di lasciare l’Ue contro la nostra volontà».
A ognuno la sua furia, insomma, e se possibile ognuno per sé. Le parole di Sturgeon vanno soppesate con cura, come quell’articolo di legge. L’interpretazione che va per la maggiore sostiene che la negazione