Corriere della Sera

«Così attireremo le aziende che lasciano Londra»

Maroni candida Milano a sede dell’Agenzia europea per i medicinali nell’area Expo

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l’unico: leggo che l’ad di Banca Intesa, Carlo Messina, è della stessa opinione. E suggerisce di portare a Milano l’Eba, l’Autorità bancaria europea. Mi pare lo spirito giusto. Per questo ho pensato a un’altra possibile opportunit­à».

Quale?

«A Londra oggi ha sede anche l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Io sono convinto che non potrebbe trovare sede migliore se non da noi, sulle aree ex Expo. Là dove sorgerà l’Human technopole, e cioè quella che si candida a essere una delle eccellenze della ricerca biomedica a livello europeo».

Insomma, l’Agenzia del farmaco a fianco del polo della ricerca biomedica?

«Certo. Aggiungo che l’ex area Expo è destinata a ospitare, se tutti remeranno nella stessa direzione, anche il campus della Statale. Insomma, si potrebbe creare la massa critica per lanciare un nuovo polo mondiale della ricerca».

E come si porta a casa il risultato?

«Occorrono risorse. Io sono pronto a destinare 50 dei 150 milioni già a bilancio sull’area Expo a un fondo per preparare l’arrivo dell’Agenzia per i medicinali. Si affiancher­à ai bandi che incentiver­anno imprese, start up innovative e fintech, e ricercator­i a scegliere l’area Expo come nuova sede».

Oltre alle risorse, come si organizza questa sfida?

«Oggi stesso chiamerò Mario Melazzini, il presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco (già assessore lombardo alla Ricerca) e la ministro Beatrice Lorenzin per concordare un’azione comune. Ho già parlato con il coordinato­re dei rettori delle università lombarde Gianluca Vago per un aiuto a profilare meglio la nostra offerta. E nelle prossime ore vorrei sentire anche Assolombar­da».

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