La giunta Sala: Radicali dentro con 6 ex Pisapia E la vice è donna
La sorpresa è arrivata in extremis: un radicale, Lorenzo Lipparini, nella giunta presentata ieri dal sindaco Giuseppe Sala. Squadra a tempo di record. Aveva detto lunedì scorso che «entro una settimana» avrebbe dato i nomi: ci ha messo un giorno in meno perché, dice, «voglio subito convocare la prima giunta e molto presto anche il consiglio comunale». Vicesindaco, come aveva promesso, sarà una donna: Anna Scavuzzo, consigliera comunale uscente premiata da un record personale di oltre 2 mila preferenze. Confermati sei assessori che erano già nella squadra di Giuliano Pisapia: a parte Pierfrancesco Majorino al Welfare e Filippo del Corno alla Cultura, per gli altri (Carmela Rozza, Marco Granelli, Cristina Tajani, Pierfrancesco Maran) ci sono stati cambi o rafforzamenti di deleghe. I volti nuovi sono, oltre a quello di Lipparini (si occuperà di Partecipazione e Open data), quello della manager microsoft Roberta Cocco (per lei nuove deleghe: Digitalizzazione e Servizi ai cittadini), dell’avvocato Roberta Guaineri (cui sono stati affidati Sport e Turismo), di Roberto Tasca, ex socio di Sala in un’azienda di consulenza finanziaria (curerà Bilancio e Demanio), dell’architetto Gabriele Rabaiotti (già presidente di un consiglio di zona: seguirà Lavori Pubblici e Casa).
Sala ha tenuto per sé le deleghe alle Aziende partecipate, alle Periferie («Diventeranno la mia ossessione») e alla Internazionalizzazione. Anche su quest’ultimo punto insiste spiegando che Milano deve essere in grado di occuparsi dei quartieri e allo stesso tempo di dialogare con il mondo aprendo nuove opportunità. Non per nulla la sua prima presa di posizione è arrivata dopo la Brexit: proporre Milano come sede dell’Autorità bancaria europea e dare casa al mondo della finanza rimasto orfano di Londra.