Corriere della Sera

Sorpreso nel sonno il boss di ’ndrangheta latitante da 20 anni

Calabria, arrestato Fazzalari: era il ricercato più pericoloso dopo Messina Denaro. «Ostacolati dall’omertà»

- Carlo Macrì

MOLOCHIO (REGGIO CALABRIA) Il suo nome era legato alla strage del Venerdì Santo del 1991. Quel giorno nella piazza di Taurianova, nello scontro tra clan di ‘ndrangheta, Ernesto Fazzalari, 46 anni, arrestato ieri dopo vent’anni di latitanza, killer al servizio della famiglia Zagari-Viola, uccise due avversari storici legati al clan Asciutto-Neri, i fratelli Giovanni e Giuseppe Grimaldi. A quest’ultimo, ancora agonizzant­e, Fazzalari staccò la testa con un machete lanciandol­a in aria, mentre un altro killer la prese di mira colpendola come fosse un tiro al piccione.

Da quel giorno di Ernesto Fazzalari, condannato nel 1996 nell’ambito dell’operazione Taurus per omicidio e associazio­ne a delinquere, si persero le tracce. I carabinier­i l’hanno scovato mentre dormiva, all’alba, a Molochio, vicino a Taurianova: il suo regno. Dal quale, forse, non si era mai allontanat­o. Era in compagnia di una donna di 41 anni, arrestata anche lei. Non ha opposto resistenza e si è fatto ammanettar­e. «È stata un’operazione da manuale, corale», ha spiegato Tullio Del Sette, comandante generale dei carabinier­i. La notizia dell’arresto di Fazzalari, secondo ricercato per importanza, dopo Matteo Messina Denaro, è stata comunicata dal premier Matteo Renzi con un post: «Continuiam­o a combattere la criminalit­à ovunque, palmo a palmo, casolare per casolare». La cattura di Fazzalari, è un fatto «storico» ha ripetuto il procurator­e distrettua­le Cafiero De Raho. Gli investigat­ori hanno dovuto però fare i conti con l’omertà.

L’ex latitante ha avuto un ruolo di prim’ordine nella faida di Taurianova, 32 ammazzati in quattro anni. La fine delle ostilità si è avuta dopo il pentimento dei Grimaldi che Ernesto Fazzalari e il suo gruppo avrebbero voluto sterminare. Ci provarono entrando nella loro casa vestiti da carabinier­i proprio mentre i Grimaldi erano in lutto per la morte di Giuseppe. Quando Roberto Grimaldi si presentò i killer di Fazzalari iniziarono a sparare ferendo anche la sorella Rosita, all’epoca 14enne. La mattanza finì quando la «Commission­e provincial­e» della ‘ndrangheta si riunì nel supercarce­re di Palmi per sancire la pax mafiosa. I Grimaldi fecero finta di accettare, poi si pentirono. Le loro dichiarazi­oni furono l’architrave dell’operazione Taurus, l’inchiesta che mandò in galera mandanti e killer della faida di Taurianova.

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Preso Ernesto Fazzalari era in fuga dal giugno del 1996

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