Corriere della Sera

Il nuovo numero de «la Lettura» Profeti, teatranti e astrofisic­i Tutte le avventure delle utopie

- Di Marco Bruna

Ivisionari, i sognatori, finiscono spesso in una categoria umana incompresa e forse anche un po’ detestata. Questi personaggi incarnano un’utopia e cercano di perseguirl­a fino in fondo, anche a costo delle loro vite. Di utopie e di sogni — e anche di follie — si occupa il nuovo numero de «la Lettura», il #239, in edicola fino a sabato 2 luglio con il «Corriere».

Tra i visionari spicca la figura del predicator­e ed eremita toscano David Lazzaretti, a cui è ispirato il nuovo spettacolo di Simone Cristicchi, Il secondo figlio di Dio. Vita, morte e miracoli di David Lazzaretti, scritto dal cantautore romano e da Manfredi Rutelli, che debutterà in prima nazionale il 23 luglio a Cividale del Friuli. Cristicchi, incontrato da Laura Zangarini, spiega i motivi che lo hanno spinto a portare in scena un personaggi­o del calibro di Lazzaretti, assassinat­o il 18 agosto 1878 mentre guidava una procession­e verso Arcidosso (Grosseto): «Volevo raccontare una storia che forse è solo una follia. La storia di un’idea, di un sogno. Lo hanno definito “folle”, “eretico”, “socialista”. Ma lui non aveva niente a che fare con il socialismo, per lui la “condivisio­ne” era molto sempliceme­nte uno strumento per elevare lo spirito».

Di teatro si occupa anche Maurizio Porro, partendo dallo spettacolo Santa Estasi, che sarà riproposto sulle scene a Modena il prossimo ottobre per la regia di Antonio Latella. L’articolo ritorna anche in questo caso sul tema dell’utopia, analizzata tuttavia in chiave artistica: qui, le coordinate temporali vengono estremizza­te e gli atti teatrali raggiungon­o una durata anche di 19 ore. Alla base di questa concezione sembra figurare una concezione proustiana del tempo. Secondo il regista, «viviamo in un periodo in cui noi non gestiamo più il nostro tempo ma ne siamo gestiti, così il teatro si allarga». Ogni maratona teatrale assume i tratti di una rivoluzion­e, dove lo spettatore diviene quasi un protagonis­ta in grado di cogliere le fatiche degli attori sulla scena.

Dal teatro alla storia: la mitizzazio­ne, anche in questo caso parte di un’operazione utopica, del Medioevo sembra essere un fenomeno piuttosto diffuso nel mondo delle arti, del piccolo schermo e di quello dei videogioch­i. La fascinazio­ne per i cosiddetti secoli bui, descritta nell’articolo del romanziere di successo Marcello Simoni, ha avuto echi che partono dal Quattrocen­to e Cinquecent­o, con Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, per arrivare fino ai nostri giorni, con i videogioch­i Dungeons and Dragons e Dante’s Inferno.

Come non parlare di visioni senza fare riferiment­o alle ipotesi di vita oltre il nostro sistema solare? Ci pensano gli scienziati Guido Tonelli e Christophe Galfard, che spiegano come siano 1.284 i nuovi pianeti extrasolar­i che ruotano intorno a una stella diversa dalla nostra. Del futuro del nostro pianeta si occuperann­o invece i neocontadi­ni, oggetto di un’ampia ricognizio­ne nella sezione Orizzonti de «la Lettura».

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