Coelho: scrivo di Mata Hari, vera femminista
Il lancio si terrà in contemporanea mondiale. Data: 10 novembre 2016. Pochi mesi e gli appassionati di tutto il pianeta potranno leggere il nuovo romanzo di Paulo Coelho, La spia. Protagonista: Mata Hari. Raccontata in prima persona.
L’attesa è quella riservata agli album delle rockstar. Per ora si sa che il libro dell’autore vivente più tradotto al mondo (in 80 lingue), con il maggiore seguito sui social media (28 milioni di fan su Facebook e 11 milioni su Twitter), oltre 200 milioni di copie vendute di cui più di 10 in Italia, sarà pubblicato nel nostro Paese da La nave di Teseo e che narrerà la vita di un personaggio straordinario, Mata Hari: cortigiana, ballerina affascinante e scandalosa negli anni della Prima guerra mondiale, seduttrice accusata di spionaggio e condannata a morte. Anticonformista. Capace di stupire, anche negli ultimi giorni della sua esistenza (con il nome di Margaretha Geertruida Zelle era nata a Leeuwarden, in Olanda, nel 1876, morì a Vincennes il 15 ottobre 1917): mentre attendeva l’esecuzione, volle scrivere alcune lettere. E, poco prima di essere fucilata, ai suoi assassini disse: «Sono pronta».
Dettagli di una vita straordinaria, di cui molti inediti: negli ultimi 20 anni i servizi segreti di Gran Bretagna, Germania e Olanda hanno reso pubblici i documenti che riguardano Mata Hari. Un tesoro per Coelho. «Mi sono ritrovato con una montagna di testi — racconta lo scrittore brasiliano — e una domanda: cosa scrisse Mata Hari in queste lettere? E come era finita in mezzo a tante trappole?».
Ecco allora che ne La spia Coelho La copertina del romanzo La spia (La nave di Teseo) e, qui sopra, Paulo Coelho (1947) immagina Mata Hari attraverso la sua ultima missiva, una lunga confessione-narrazione: dalla giovinezza in Olanda al matrimonio con un diplomatico alcolizzato, alla fama. «Mata Hari — dice Coelho — fu una delle prime femministe: ha sfidato gli uomini dell’epoca e scelto l’indipendenza. Dalla sua storia possiamo trarre una lezione anche oggi, quando gli innocenti pagano ancora con la vita le accuse dei potenti». Aggiunge Elisabetta Sgarbi, direttore generale ed editoriale della Nave di Teseo: «A ogni romanzo Coelho sorprende lettori ed editori: ha sempre il coraggio di cambiare restando, così, fedele a se stesso. Mi sembra, tuttavia, che ci sia un filo rosso: ha sempre raccontato donne controverse ma straordinariamente libere». (a. sac.)