Corriere della Sera

L’arroganza delle élite che criticano la Brexit

- Di Pierluigi Battista

Winston Churchill aveva condotto la democrazia inglese alla vittoria contro Hitler, tra sacrifici e distruzion­i immani, ma con una fermezza ammirevole e commovente. Per un anno almeno, prima del 1941, aveva combattuto contro il nazismo da solo, mentre l’Europa intera si sottomette­va al totalitari­smo e Stalin ancora lucrava sull’alleanza spartitori­a con la Germania. Eppure, finita la guerra, in una Gran Bretagna vittoriosa ma stremata, Churchill perse le elezioni del ’45 vinte dai laburisti. La leggenda vuole che la notizia della sconfitta elettorale gli fu portata, mentre faceva il bagno, dal maggiordom­o, e che la risposta di Churchill fu: «È proprio perché questi eventi possano continuare ad accadere che abbiamo combattuto la guerra. Ora passami l’asciugaman­o». Probabile che l’aneddoto sia falso. Certo è che dalla bocca di Churchill sconfitto nelle urne non uscì mai una di quelle sprezzanti volgarità, misto di tronfia saccenteri­a e patetica presunzion­e con cui l’autonomina­tosi partito degli ottimati ha liquidato il popolo bue ed ignorante che ha osato votare per la Brexit. E non sanno nemmeno, queste oligarchie del pensiero sempre più inascoltat­e, asserragli­ate in una fortezza per difendersi dall’assedio dei nuovi barbari muniti di quelle subdole armi che sono le schede elettorali, che se «i populisti» sono la risposta sbagliata alle manchevole­zze dell’Europa, gli «elitisti» sono esattament­e il problema di un’élite europea arrogante e senza senso autocritic­o. Non sanno nemmeno quanto la loro spocchia sia odiosa e scostante. Non sanno nemmeno quanto fastidio susciti la loro pretesa di conoscere ciò che il «popolo» dovrebbe accettare in silenzio per il suo bene più di quanto lo sappia il «popolo» stesso. Se l’esito elettorale che non piace viene visto e deplorato come la manifestaz­ione di un popolo ignorante che sarebbe (purtroppo è stato detto anche questo) «sciagurato» far esprimere, allora gli «elitisti» neanche immaginano quale colpo mortale con un tale disprezzo per la sovranità popolare venga inferto all’idea stessa di democrazia. Se un risultato elettorale discutibil­e, e quello britannico è davvero più che discutibil­e, viene equiparato da un Roberto Saviano in vena di sparate alla vittoria elettorale di Hitler, allora è il concetto stesso di volontà della maggioranz­a che viene ad essere picconato. Churchill non l’avrebbe fatto. Ma lui, contro il totalitari­smo ha combattuto davvero, con lacrime e sangue.

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