«Non faremo le comparse Con la sola ragione perdiamo serve una gara straordinaria»
Antonio Conte ha l’animo del torero dentro l’arena e il fatto che la sua prima volta a Parigi sia contro la Spagna c’entra sino ad un certo punto. «Non siamo qui per fare le comparse», annuncia con lo sguardo truce, la barba di due giorni, la concentrazione già totale. Non c’è malinconia per quella che (incrociamo le dita) potrebbe essere la sua ultima panchina azzurra. «Perché non voglio tornare a casa», dice alle otto de la tarde di una vigilia che è speciale perché è la più importante di questi due anni azzurri. La Spagna bicampione d’Europa è più forte, ma la sua
Non voglio andare a casa C’è un popolo che soffia dietro di noi, ci sentiamo responsabili
Italia i quarti di finale dell’Europeo glieli vuole fare soffrire sino all’ultimo secondo. «Se usiamo la ragione, perdiamo. Dobbiamo andare oltre, realizzare qualcosa di straordinario e possiamo riuscirci».
Allenatore e capopopolo, stratega e leader, c’è tutto Antonio Conte dentro la sala stampa di Saint Denis mentre le ombre della sera abbracciano Parigi. «Ci aspetta una partita in salita però ce la giocheremo ricordandoci che nella vita niente è impossibile. Non siamo la vittima sacrificale e sentiamo la responsabilità di un popolo che soffia dietro di noi. Sarebbe troppo semplice se ogni previsione venisse sempre rispettata. Il sale della vita è sovvertire il pronostico quando la lotta è impari. E se dobbiamo uscire, non ci dovranno essere recriminazioni». È il confine tra un buon Europeo e uno mediocre almeno secondo il c.t.
«Proveremo a far male alla Spagna quando abbiamo il pallone. Avrei preferito trovarla dopo tre vittorie, invece sarà arrabbiata. Con la Croazia ha perso una partita strana, ma avrebbe potuto vincerla se Ramos avesse segnato il rigore del 2-0». Invece sappiamo come è andata. Ma l’affrontiamo senza paura. Anima, cuore, grinta. Una squadra. È tutta qui l’Italia di Rocky-Conte. «Se saranno più forti, gli faremo i complimenti. Altrimenti vogliamo vincere noi». E andare ad un’altra sfida impossibile, una roulette russa contro la Germania campione del mondo il 2 luglio a Bordeaux. Sarebbe un’altra finale. Ma un passo alla volta, prima la Roja di Del Bosque, incrocio maledetto con il destino in una partita senza futuro, da tutto o niente.
La formazione è fatta: Florenzi per l’infortunato Candreva, più i titolarissimi che hanno sbriciolato il Belgio e vinto soffrendo con la Svezia. Soltanto un ballottaggio sulla fascia sinistra tra De Sciglio favorito e Darmian: Conte deciderà questa mattina.