Buffon e il «cucciolo» Morata «Alvaro è il pericolo numero uno»
L’emozione del centravanti: «Quanto affetto alla Juve, mi hanno aiutato in tutto»
A vederlo così, coi capelli rasati e l’aria da bambinone spaurito, Alvaro Morata sembra tutto tranne il centravanti della grande Spagna. Soffre la pressione? Ha saputo che non gioca e si torna al «falso 9»? È intimorito dal confronto coi suoi ex compagni juventini? Tutte domande legittime. Ma la risposta la trova Gigi Buffon, che ad aprile sentenziò: «Alvaro ha tutto per fare la differenza, quando non presenta anomalie psicologiche…». «Sì è vero — dice il capitano azzurro prima della sfida con la Spagna —. Lo dissi con il sorriso, perché Alvaro è ancora un ragazzo e non ha nemmeno lui la consapevolezza di quanto sia forte. E soprattutto ha una dote che solo i grandi calciatori possiedono: nelle grandi partite fa gol. E lo sta confermando in questo Europeo. La Spagna non è solo Morata, però lui è il terminale offensivo e per quello che sta facendo è il pericolo numero uno».
Alvaro come sempre sboccia con la bella stagione. L’inverno è stato difficile dal punto di vista professionale e anche sentimentale (ora ha una fidanzata italiana), e la persona che lo ha aiutato di più è Ex compagni Gigi Buffon e Alvaro Morata, insieme alla Juve per 2 stagioni, scherzano durante l’amichevole tra Italia e Spagna del 24 marzo (Getty Images) anni e per questo di avere la febbre nei giorni successivi (è accaduto dopo la sfida col Belgio), anche Morata sembra avere la temperatura a livelli di guardia: in campo sarà un bomber spietato, ma quando parla dei suoi amici juventini, Alvarito ha gli occhi rossi: «La verità è che mi hanno aiutato in tutto, in campo e fuori dal campo. E con l’affetto che mi hanno dimostrato in questi giorni mi hanno emozionato. Li ringrazierò sempre per quello che hanno fatto. Adesso per me è un esame di maturità, in una delle partite più importanti della mia carriera. Sarà dura giocare contro Buffon e la difesa azzurra. L’Italia è una squadra tatticamente quasi perfetta ma anch’io nel vostro campionato sono migliorato molto, anche sotto questo aspetto. Prima (con Ancelotti in panchina, ndr) non avevo molte idee di gioco. In serie A un attaccante migliora per forza, perché i difensori ti mettono a dura prova. Ma se la Spagna fa la Spagna può mettere in difficoltà chiunque».
L’ultima volta, nella finale dell’Europeo a Kiev (azzurri k.o. 4-0), fu l’apice di una certa idea di gioco. Ma senza centravanti: «È stata l’unica sconfitta davvero netta, anche perché arrivammo strapazzati — ricorda Buffon —. Ma in altre occasioni se c’è qualcuno che ha fatto soffrire la squadra più forte del mondo, quella squadra è l’Italia». I «bastardi» della difesa azzurra però adesso hanno allevato un cucciolo spagnolo. Uno di quelli che morde.
Buffon Alvaro è ancora un ragazzo, nemmeno sa quanto sia forte
«Punterei su El Shaarawy e Insigne, gente in grado di saltare l’uomo».
Morata Sarà dura contro l’Italia, ha una tattica quasi perfetta
Altre idee?
«Io avrei portato Totti: negli ultimi 20 minuti con la sua classe avrebbe potuto inventare qualcosa».
Meglio aspettare la Spagna e farsi ipnotizzare dal suo tiki taka o aggredirla?
«Parlo da c.t. — del resto in Italia siamo qualche milione —: non dobbiamo farci addormentare dal loro torello, che alla fine ti innervosisce. Bisogna attaccarli, ma alti, così hai spazio per recuperare. Se li aggredisci ai 25 metri e sbagli, ti bucano».
Non si può sperare nemmeno nei rigori. Noi non siamo granché.
«Scherza? I rigori? Non ho più 30 anni. Non potrei farcela. Ho subito la botta ferale con la sconfitta del Milan a Istanbul: per due giorni sono andato in spiaggia e non mi sono accorto che rivolgevo le spalle al mare».
Se va male può fare Italexit e prendere cittadinanza a Ibiza.