La Nazionale di Conte ultima in classifica Donadoni batte tutti
Che a livello televisivo il calcio costituisca una sorta di inesauribile filone aurifero, è fuori discussione. Ascolti sempre al top e giro di denaro in proporzione. In questo senso la Nazionale di Antonio Conte non fa eccezione. Quando giocano gli azzurri non c’è controprogrammazione che tenga. Lo dimostrano i quasi 19 milioni di telespettatori che hanno seguito il debutto dell’Italia con il Belgio su Raiuno, Rai4 e Sky. Eppure, nonostante gli entusiastici commenti di certi analisti televisivi, nel recente passato si è fatto di meglio. Incominciamo dallo share, una sorta di indice di gradimento
tra tutti coloro che in un determinato momento sono davanti alla tv, senza ombra di dubbio il dato più attendibile. Dunque, tenendo conto dello share delle prime tre partite degli ultimi 4 Europei e facendone la media, si ha questa graduatoria: 1) 2008 (all. Donadoni): 72,02%; 2) 2004 (all. Trapattoni): 71,95%; 3) 2012 (all. Prandelli): 70,68%; 4) 2016 (all. Conte): 66,17%. Ma anche analizzando il numero di telespettatori raccolti nelle prime tre partite degli ultimi 4 Europei e facendone la somma si ha questa classifica: 1) 2008 (all. Donadoni): 58.310.252; 2) 2004 (all. Trapattoni): 55.363.000; 3) 2016 (all. Conte): 50.527.159; 4) 2012 (all. Prandelli): 48.602.767. I due milioni circa di spettatori in meno dell’Italia di Prandelli rispetto a quella di Conte hanno comunque una giustificazione: quattro anni fa gli azzurri giocarono due volte alle 18 e una alle 20.45. Nell’unica sua partita in prima serata (Italia-Irlanda) Prandelli raccolse però 19.776.449 telespettatori, nelle due giocate alle 21 Conte ne ha invece «catturati» rispettivamente 794.635 (Belgio-Italia) e 2.078.849 (Italia-Irlanda) in meno. Traduzione: quanto ci mancano Pirlo, Totti, Del Piero and friends!